Ricostruzione, il Pdl blocca Fontana
Chiodi: il Commissario sarò io, per ora non ci saranno nomine
PESCARA. «L’ingegner Gaetano Fontana guiderà la ricostruzione dell’Aquila?», si interroga il presidente Gianni Chiodi quasi stupito della domanda, «è prematuro parlare di nomine, ora stiamo costruendo una ipotesi di ufficio delegato per la ricostruzione. Uno degli esperti potrebbe essere Fontana. Non è stato deciso nulla». Il presidente della giunta delude quanti attendevano la nomina di Gaetano Fontana a capo della struttura tecnica che coordinerà il lavoro della nuova governance per la ricostruzione. Quello di Chiodi è un ripensameento maturato in pochi giorni, formalmente non appare uno stop secco, ma nella sostanza lo è. Il 26 settembre scorso il presidente della giunta nel convegno promosso dall’Istituto nazionale di urbanistica tenuto all’Aquila sulla ricostruzione aveva dato il suo assenso a Fontana, «una personalità con competenze tecniche ed amministrative sul quale ci troveremo tutti d’accordo».
Fontana, ex direttore generale del ministero delle Infrastrutture, direttore generale dell’Ance, apprezzato dallo stesso Bertolaso che lo ha utilizzato per l’organizzazione grandi eventi, per il suo lavoro al ministero delle Infrastrutture si era guadagnato la fiducia dell’ex presidente della giunta Del Turco che lo volle commissario per la gestione dei fondi dei Giochi del Mediterraneo, dell’ex sindaco di Pescara D’Alfonso «Con lui», disse, «abbiamo fatto Bingo».
Uomo di fiducia di Di Pietro e del sottosegretario Bertolaso, Fontana fino a qualche giorno fa era gradito a tutti. Lo stesso Chiodi in quel convegno del 26 settembre gli tributò ricoscimenti alla presenza dei parlamentari Lolli e Mantini, del sindaco dell’Aquila Cialente, del presidente della Provincia Pezzoapane, del vice presidente del Consiglio regionale De Matteis e di Bertolaso. Un giudizio pubblico che doveva anticipare di poche ore la nomina ufficiale attesa per il 28 settembre, quando a Roma si doveva costruire la «grande squadra» per la ricostruzione.
Stando alle dichiarazioni ufficiali appare chiaro che la nomina di Fontana in questi giorni ha sollevato nell’ombra qualche tensione e l’incrociarsi di veti nel centrodestra che hanno messo in difficoltà Chiodi. Il presidente della giunta ha dovuto prestare ascolto a quanti nel Pdl vedono nel direttore nazionale dell’Ance un intralcio, oppure un uomo troppo vicino ai diversi fronti politici o, ancora, ben voluto dal sindaco Massimo Cialente e dalla presidente della Provincia Stefania Pezzopane.
Incalzato dalle domande Chiodi ammette alcuni retroscena. «Mi sono sentito con il dottor Fontana ed anche con altri funzionari», racconta, «su di lui c’è certamente la valutazione positiva del presidente della Provincia e del sindaco dell’Aquila e anche io lo conosco per le sue qualità tecniche per questo sarà uno degli esperti che guidarenno le varie strutture alle dipendenze del commissario delegato».
Chiodi conferma, quindi, che per ora non ci saranno nomine, o al massimo se ci sarà un ruolo per Fontana gli sarà riservato un posto come componente dell’«Ufficio del commissario».
All’orizzonte, infatti, il presidente della giunta regionale vede se stesso alla guida della ricostruzione. «Sarò io il commissario e le nomine saranno fatte da me così come le revoche», fa presente Chiodi, «l’obiettivo è affrontare al meglio la fase della ricostruzione e la rinascita del territorio, lavoreremo in sinergia con tutte le strutture regionali e gli enti locali».
Da Roma Fontana si limita a formulare un «no comment» ma certamente non avrà gradito quello stop maturato nell’ombra e sollecitato da chissà quali personaggi: politici? Imprenditori? Amministratori? Da uomo esperto di questioni ministeriali abituato a muoversi tra problemi pratici Fontana risponde cortese al telefono. «Della nomina non dico nulla, non ci sono nè atti e nè deliberazioni», puntualizza, «le decisioni vanno formalizzate dal presidente Chiodi, io resto a disposizione. Non voglio in nessun modo travalicare le indicazioni del presidente della giunta».
Su un altro capitolo: ossia la permanenza di Bertolaso all’Aquila, Chiodi si sbilancia. «Era stata indicata la data del 31 dicembre», spiega, «ma è solo una indicazione, in realtà il commissario Bertolaso guiderà la ricostruzione fino a quando non saranno terminate le esigenze primarie. Quando sarà superata la fase dell’emergenza abitativa, e arriveremo alla ricostruzione questa sarà necessariamente compito dei governi locali e mi auguro che ci si arrivi il prima possibile».
Fontana, ex direttore generale del ministero delle Infrastrutture, direttore generale dell’Ance, apprezzato dallo stesso Bertolaso che lo ha utilizzato per l’organizzazione grandi eventi, per il suo lavoro al ministero delle Infrastrutture si era guadagnato la fiducia dell’ex presidente della giunta Del Turco che lo volle commissario per la gestione dei fondi dei Giochi del Mediterraneo, dell’ex sindaco di Pescara D’Alfonso «Con lui», disse, «abbiamo fatto Bingo».
Uomo di fiducia di Di Pietro e del sottosegretario Bertolaso, Fontana fino a qualche giorno fa era gradito a tutti. Lo stesso Chiodi in quel convegno del 26 settembre gli tributò ricoscimenti alla presenza dei parlamentari Lolli e Mantini, del sindaco dell’Aquila Cialente, del presidente della Provincia Pezzoapane, del vice presidente del Consiglio regionale De Matteis e di Bertolaso. Un giudizio pubblico che doveva anticipare di poche ore la nomina ufficiale attesa per il 28 settembre, quando a Roma si doveva costruire la «grande squadra» per la ricostruzione.
Stando alle dichiarazioni ufficiali appare chiaro che la nomina di Fontana in questi giorni ha sollevato nell’ombra qualche tensione e l’incrociarsi di veti nel centrodestra che hanno messo in difficoltà Chiodi. Il presidente della giunta ha dovuto prestare ascolto a quanti nel Pdl vedono nel direttore nazionale dell’Ance un intralcio, oppure un uomo troppo vicino ai diversi fronti politici o, ancora, ben voluto dal sindaco Massimo Cialente e dalla presidente della Provincia Stefania Pezzopane.
Incalzato dalle domande Chiodi ammette alcuni retroscena. «Mi sono sentito con il dottor Fontana ed anche con altri funzionari», racconta, «su di lui c’è certamente la valutazione positiva del presidente della Provincia e del sindaco dell’Aquila e anche io lo conosco per le sue qualità tecniche per questo sarà uno degli esperti che guidarenno le varie strutture alle dipendenze del commissario delegato».
Chiodi conferma, quindi, che per ora non ci saranno nomine, o al massimo se ci sarà un ruolo per Fontana gli sarà riservato un posto come componente dell’«Ufficio del commissario».
All’orizzonte, infatti, il presidente della giunta regionale vede se stesso alla guida della ricostruzione. «Sarò io il commissario e le nomine saranno fatte da me così come le revoche», fa presente Chiodi, «l’obiettivo è affrontare al meglio la fase della ricostruzione e la rinascita del territorio, lavoreremo in sinergia con tutte le strutture regionali e gli enti locali».
Da Roma Fontana si limita a formulare un «no comment» ma certamente non avrà gradito quello stop maturato nell’ombra e sollecitato da chissà quali personaggi: politici? Imprenditori? Amministratori? Da uomo esperto di questioni ministeriali abituato a muoversi tra problemi pratici Fontana risponde cortese al telefono. «Della nomina non dico nulla, non ci sono nè atti e nè deliberazioni», puntualizza, «le decisioni vanno formalizzate dal presidente Chiodi, io resto a disposizione. Non voglio in nessun modo travalicare le indicazioni del presidente della giunta».
Su un altro capitolo: ossia la permanenza di Bertolaso all’Aquila, Chiodi si sbilancia. «Era stata indicata la data del 31 dicembre», spiega, «ma è solo una indicazione, in realtà il commissario Bertolaso guiderà la ricostruzione fino a quando non saranno terminate le esigenze primarie. Quando sarà superata la fase dell’emergenza abitativa, e arriveremo alla ricostruzione questa sarà necessariamente compito dei governi locali e mi auguro che ci si arrivi il prima possibile».