Rifondazione: Aca , un ente clientelare
PESCARA. «I disservizi dell’Aca hanno nome e cognome, quello della cattiva politica che ha trasformato il servizio idrico in un carrozzone clientelare». Così Corrado Di Sante, segretario provinciale...
PESCARA. «I disservizi dell’Aca hanno nome e cognome, quello della cattiva politica che ha trasformato il servizio idrico in un carrozzone clientelare». Così Corrado Di Sante, segretario provinciale di Rifondazione Comunista sulla gestione dell’acqua. «Da un lato sono stati assunti un esercito di raccomandati e direttamente esponenti politici, mogli, figli, parenti (per la gran parte del Pd)», prosegue la nota, «dall’altro si affidano i servizi all’esterno, moltiplicando i costi. L’azienda dal 2003 ha sempre avuto come presidente e come maggioranza del cda esponenti del Pd o dei partiti che ne hanno dato origine. Risultato: bollette aumentate, investimenti non fatti e quindi reti colabrodo, abbassamento delle falde, continui disservizi e un bel carico di inchieste che coinvolgono i quadri dirigenti dell’azienda di ieri e di oggi. Rifondazione e movimenti da 10 anni denunciano inadempienze e malaffare all’interno dell’Aca sarebbe ora che i cittadini chiedessero conto ai sindaci soci di Aca. Per tutta risposta i sindaci soci di Aca, con poche eccezioni e ben disorganizzate, in un clima surreale, venerdì scorso hanno votato il piano industriale dell’azienda, i bilanci consuntivo 2011 e preventivo 2012 e la conferma dell’attuale presidente dell’Aca Ezio Di Cristoro (Pd), ribadendo piena fiducia all’operato dell’azienda, senza batter ciglio, senza alcuna lettura di relazioni e note, senza che nessuno chiedesse spiegazioni o fornisse integrazioni né sui bilanci, né sul piano industriale. Tutto questo è davvero indecente.
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