Rigante e Cagnetta, le pistole sono diverse
Si cercano le armi che hanno sparato. La perizia balistica: le calibro 38 non sono le stesse
PESCARA. Per gli omicidi di Domenico Rigante e Tommaso Cagnetta sono state utilizzate due pistole diverse, anche se si tratta in entrambi i casi di calibro 38. E' una 7,65, invece, l'arma usata per tentare di uccidere una prostituta nigeriana, colpita al volto la notte del 25 aprile. Ed è un'altra pistola ancora quella che ha esploso tre colpi contro Italo Ceci, l'ex componente della banda Battestini assassinato a gennaio in via De Amicis.
Tutte armi differenti tra loro e tutte ancora in circolazione. Arrivano dal gabinetto interregionale di polizia scientifica di Ancona le prime importanti risposte sulle perizie balistiche effettuate dopo gli ultimi fatti di sangue avvenuti a Pescara. Ci si è chiesti con insistenza se la calibro 38 che ha ucciso l'ultrà biancazzurro Domenico Rigante la sera del primo maggio fosse la stessa che ha sparato contro Tommaso Cagnetta lunedì scorso, al Ferro di cavallo di via Tavo. Non è così. Sono due pistole diverse, pur trattandosi dello stesso calibro. Stando alla ricostruzione effettuata dalla Squadra mobile, diretta da Piefrancesco Muriana, entrambi gli omicidi sono riconducibili alla famiglia nomade Ciarelli: per il delitto Rigante sono finiti in carcere cinque componenti di questo clan, primo tra tutti Massimo, 24 anni, mentre per la morte di Cagnetta è stato arrestato il fratello di Massimo, Angelo, 38 anni.
Un loro cugino nonché stalliere della famiglia, Pasquale Di Giovanni, 28 anni, è finito dentro, invece, per il tentato omicidio di una prostituta nigeriana a cui avrebbe sparato un colpo con una 7,65 dopo averla rapinata.
Se i responsabili di questi episodi fossero davvero loro vorrebbe dire che la famiglia Ciarelli dispone di un arsenale niente male che sarebbe ancora tutto nella disponibilità dei nomadi.
La polizia non ha scovato armi, nelle perquisizioni, ma solo 13 proiettili calibro 38 special nascosti in un tombino vicino casa del clan, dopo la morte di Cagnetta.
Altre perizie diranno se sono sovrapponibili al colpo che ha raggiunto il pregiudicato al fianco e lo ha fatto morire dissanguato.
Flavia Buccilli
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