Rigopiano, recuperate 850 tonnellate di legna
Prosegue la bonifica dell’area della tragedia. Il materiale consegnato alle famiglie di Farindola
FARINDOLA. A Rigopiano continuano a pieno regime le operazioni di bonifica del sito colpito il 18 gennaio scorso dalla valanga staccatasi dal Monte Siella, che ha distrutto l’Hotel Rigopiano e tolto la vita a 29 persone tra dipendenti del resort e turisti.
I lavori di pulizia dell’area procedono incessantemente e gli operai della Ecoalba, la società alla quale è stato assegnato l’appalto, hanno lavorato anche il giorno dell'Epifania. «Quando il tempo lo consente lavoriamo», hanno spiegato dall’azienda, «mentre quando piove o nevica ci fermiamo, ma solo per quella o quelle giornate».
Ad oggi, nonostante dunque qualche giornata di fermo per il maltempo, con la neve che ha più volte imbiancato i 1200 metri di Rigopiano, sono state caricate 850 tonnellate di legname – complessivamente è stato calcolato che ne vanno smaltite circa duemila tonnellate –, legname interamente consegnato alle famiglie del comune di Farindola che ne avevano fatto richiesta.
Il Comune, che ha messo in vendita il legname al prezzo definito «simbolico» di sei euro al quintale, coprirà le spese relative alle operazioni di bonifica per poi lasciare il resto dei proventi al Comitato parenti delle vittime di Rigopiano, in modo da continuare le proprie azioni in ricordo delle persone scomparse.
Le operazioni di bonifica dureranno complessivamentetra i cinque e i sei mesi lavorativi e tutto, assicurano ditta ed Ente, verrà ultimato nei tempi contrattuali previsti. L’area da bonificare è complessivamente di otto ettari. «Logicamente ci stiamo ancora soffermando sul materiale legnoso e ancora non iniziamo con i lavori di demolizione dell'hotel», aggiungono i responsabili dei lavori della Ecoalba. «In questi giorni gli operai sono stati impegnati nella rifacitura della recinzione dell'area di cantiere, che era stata quasi interamente divelta dalle forti raffiche di vento delle scorse settimane».
A finanziare l’intervento di bonifica è stata la Protezione civile con i fondi del terremoto, perché i detriti del resort di Rigopiano sono stati equiparati alle macerie del sisma. Gli inerti, cioè i resti del crollo dell’hotel, saranno conferiti in una discarica. Complessivamente andranno smaltiti 5600 tonnellate di macerie e altre 800 di cosiddetti rifiuti indifferenziati, maggiormente radici incuneate nel cemento di quello che un tempo era il piazzale dell’albergo Rigopiano. A distanza di quasi un anno da quel maledetto 18 gennaio 2017, di certo, Rigopiano resta ancora una ferita aperta per tutti, in primis per i parenti delle vittime che hanno perso i propri cari.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I lavori di pulizia dell’area procedono incessantemente e gli operai della Ecoalba, la società alla quale è stato assegnato l’appalto, hanno lavorato anche il giorno dell'Epifania. «Quando il tempo lo consente lavoriamo», hanno spiegato dall’azienda, «mentre quando piove o nevica ci fermiamo, ma solo per quella o quelle giornate».
Ad oggi, nonostante dunque qualche giornata di fermo per il maltempo, con la neve che ha più volte imbiancato i 1200 metri di Rigopiano, sono state caricate 850 tonnellate di legname – complessivamente è stato calcolato che ne vanno smaltite circa duemila tonnellate –, legname interamente consegnato alle famiglie del comune di Farindola che ne avevano fatto richiesta.
Il Comune, che ha messo in vendita il legname al prezzo definito «simbolico» di sei euro al quintale, coprirà le spese relative alle operazioni di bonifica per poi lasciare il resto dei proventi al Comitato parenti delle vittime di Rigopiano, in modo da continuare le proprie azioni in ricordo delle persone scomparse.
Le operazioni di bonifica dureranno complessivamentetra i cinque e i sei mesi lavorativi e tutto, assicurano ditta ed Ente, verrà ultimato nei tempi contrattuali previsti. L’area da bonificare è complessivamente di otto ettari. «Logicamente ci stiamo ancora soffermando sul materiale legnoso e ancora non iniziamo con i lavori di demolizione dell'hotel», aggiungono i responsabili dei lavori della Ecoalba. «In questi giorni gli operai sono stati impegnati nella rifacitura della recinzione dell'area di cantiere, che era stata quasi interamente divelta dalle forti raffiche di vento delle scorse settimane».
A finanziare l’intervento di bonifica è stata la Protezione civile con i fondi del terremoto, perché i detriti del resort di Rigopiano sono stati equiparati alle macerie del sisma. Gli inerti, cioè i resti del crollo dell’hotel, saranno conferiti in una discarica. Complessivamente andranno smaltiti 5600 tonnellate di macerie e altre 800 di cosiddetti rifiuti indifferenziati, maggiormente radici incuneate nel cemento di quello che un tempo era il piazzale dell’albergo Rigopiano. A distanza di quasi un anno da quel maledetto 18 gennaio 2017, di certo, Rigopiano resta ancora una ferita aperta per tutti, in primis per i parenti delle vittime che hanno perso i propri cari.
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