MONTESILVANO
Rigore e leggerezza ai tempi del Coronavirus. E' polemica sul caso Lamborghini
La blogger Lucarelli e Di Sante (Rifondazione) criticano la calca di giovani per l'evento con la cantante pop. De Martinis: "Il sindaco può fare poco nei luoghi privati"
MONTESILVANO MARINA. Calca e folla, nel giorno peggiore dell'emergenza Coronavirus: è accaduto ieri pomeriggio, a Montesilvano, dove in centinaia hanno partecipato a un evento con Elettra Lamborghini che si è svolto al centro commerciale Porto Allegro 2.0. Nonostante non vi fosse ancora il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, in tanti polemizzano appellandosi al buonsenso e alla prudenza. Gli organizzatori hanno invitato il pubblico a limitare i contatti fisici, ma si è comunque creato un inevitabile affollamento.
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Sulla questione, attraverso i social, interviene anche Selvaggia Lucarelli: «In Abruzzo in centinaia accalcati per Elettra Lamborghini, e 'sti cavoli del Coronavirus» scrive la blogger «Amici abruzzesi, a meno che gli arrosticini non siano anche degli antivirali con proprietà sconosciute, questa è vera incoscienza. Per voi stessi e per la collettività. Musica e il buonsenso scompare», chiosa Lucarelli ironizzando sulle parole della canzone della Lamborghini.
Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Corrado Di Sante, sottolinea che «c'è chi si sente al di sopra delle regole, del buon senso e del principio di precauzione. Nel giorno in cui si sono chiuse le scuole in tutto il territorio nazionale e si sono limitati drasticamente gli eventi, ribadendo comunque la distanza interpersonale di un metro» afferma «il centro commerciale ha confermato l'evento con Elettra Lamborghini, pubblicità e profitto prima di tutto. Così come mostrano video e immagini bambini e adulti hanno affollato la struttura senza soluzione di continuità. A Montesilvano c'è un sindaco? A Pescara c'è un prefetto?», si chiede.
Il sindaco di Montesilvano, Ottavio De Martinis, si tira fuori dalle polemiche e sottolinea che «l'evento con la Lamborghini era previsto e, in quel momento, non c'erano decreti o ordinanze che vietavano iniziative del genere. Finché a livello governativo non sono arrivate disposizioni ben precise» dice il primo cittadino «un sindaco può fare poco in un luogo privato. Oggi sto sensibilizzando tutti a rispettare il decreto del presidente del Consiglio». De Martinis invita anche a riflettere sui «danni collaterali che ci saranno creando il coprifuoco che si sta generando».