Rimborsi sui decessi, inchiesta per truffa

Blitz della polizia in via Pesaro: la procura vuole vederci chiaro su chilometraggi e straordinari dei medici legali

PESCARA. Un’altra indagine si abbatte sulla Medicina legale della Asl di Pescara. Dopo le commissioni di invalidità e le patenti speciali, nel mirino della polizia giudiziaria finiscono i rimborsi e gli straordinari dei medici legali. L’ipotesi di reato, per ora, è truffa, la stessa delle inchieste sulle commissioni di invalidità e sulle patenti speciali. Una truffa da pochi soldi in base alle prime indiscrezioni: annotando più chilometri di quelli percorsi e dilatando la durata degli straordinari per constatare i decessi, i medici legali avrebbero aumentato i loro stipendi di circa 500-600 euro al mese.

Blitz negli uffici. Nelle stanze del distretto sanitario di via Pesaro, sede della Medicina legale, l’inchiesta portata avanti dagli agenti della polizia giudiziaria non è più un segreto: gli investigatori si sono presentati negli uffici e hanno acquisito le schede dei rimborsi e documenti sugli straordinari e sugli orari dei medici legali.

Esposto dall’interno. L’indagine è partita da un esposto che sarebbe stato presentato alla procura di Pescara da un dipendente della Asl con un passato proprio nella Medicina legale e che avrebbe riferito di presunte irregolarità durante la constatazione dei decessi, soprattutto nelle ore notturne quando i medici legali sono reperibili. Un corvo che avrebbe parlato di schede dei rimborsi truccate e di straordinari dilatati.

Testimoni interrogati. L’indagine è riservata e la denuncia che ha dato il via all’inchiesta resta coperta dal segreto istruttorio, ma pare certo che, per cercare riscontri alle accuse, gli inquirenti avrebbero già avviato gli interrogatori dei testimoni. A rispondere alle domande della polizia giudiziaria sarebbero stati i parenti dei deceduti che, chiamati a riferire della durata delle visite dei medici legali, avrebbero parlato di controlli più brevi di quanto emergerebbe dai tabulati della Medicina legale.

Distanze truccate? Un altro tassello dell’indagine è quello che ruota intorno ai rimborsi chilometrici: comparando la distanza annotata sulle schede con i percorsi reali nel caso spuntassero discrepanze, gli investigatori potrebbero contestare il reato di truffa. Finora, il sospetto degli inquirenti è che i chilometri sarebbero stati aumentati in modo da ottenere rimborsi maggiori. Un trucco da pochi spiccioli.

Rivoluzione nel reparto. Di certo c’è che la Medicina legale da tempo si ritrova nell’occhio del ciclone e attraversa un periodo di rivoluzione avviato con la nomina al vertice del reparto di Ildo Polidoro: a seguito dell’indagine sulle commissioni di invalidità – dopo i 66 proscioglimenti dei medici e dei segretari in udienza preliminare il caso è all’esame della Corte di Cassazione per un ricorso del pm Annalisa Giusti – il reparto è stato commissariato e affidato al direttore sanitario Fernando Guarino. Al termine del commissariamento, il direttore generale della Asl Claudio D’Amario ha scelto proprio Polidoro per azzerare le criticità del reparto rimbalzate sulle scrivanie della procura e denunciate dai pazienti.

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