Saldi a ostacoli nelle vie del centro «Pochi parcheggi e cantieri aperti» 

Linea comune per Confesercenti e Confcommercio che attendono il nuovo assessore al Commercio «Serve una programmazione annuale degli eventi, Pescara diventi un centro commerciale naturale»

PESCARA. Trasformare la città in un centro commerciale naturale, promuovere eventi e servizi che attraggano turisti e clienti dall’hinterland e da tutta la costa. Sabato prossimo iniziano i saldi estivi, che saranno in vigore per sessanta giorni circa, fino ai primi di settembre. Ma a Pescara i negozi cittadini sono in sofferenza e sperano di avere il fondamentale appoggio dell'amministrazione per tirare su le statistiche sulle vendite. L'anno scorso i pescaresi hanno speso circa duecento euro a testa per acquistare prodotti e capi d’abbigliamento nel periodo degli sconti. La speranza degli esercenti è che le cifre migliorino.
«Dobbiamo ridare ai saldi il vero significato del termine: iniziando adesso, non siamo in un periodo di chiusura di stagione e quindi di saldo, abbiamo ancora negozi e magazzini pieni di prodotti per la stagione appena iniziata», dice Marina Dolci presidente provinciale di Confesercenti.
Spendere è diventato difficile per le famiglie. «Covid, caro bollette ed emergenze non danno stabilità, c'è poca propensione a fare acquisti. Il carovita pesa, bisogna reinventarsi di stagione in stagione. E serve una regia, con l’appoggio dell’amministrazione comunale, per combattere la grande distribuzione», aggiunge Riccardo Padovano, presidente provinciale della Confcommercio, che tuona «La politica deve cambiare registro, servono spinte ed entusiasmo. Confcommercio non farà più sconti a nessuno».
«La clientela è cambiata», riprende la Dolci, «Le vendite online sono la nostra concorrenza, come quella tra negozi in passato. Ci sono persone abituate, anche tra gli adulti e non solo tra i giovani. È cambiato anche lo stile di vita: si esce la sera, si sta meno a casa, e questo comporta spese maggiori per le famiglie che mangiano fuori e consumano nei locali. Purtroppo, qualcuno ci specula anche sopra. Invece dobbiamo fare di tutto per rilanciare la nostra città e renderla un gioiellino. Altrimenti, anche a Pescara, la gente preferirà andare all'estero in vacanza a causa dei prezzi troppo alti».
Parcheggi mancanti nell’area di risulta e cantiere di corso Umberto ancora aperto. Due grandi ostacoli. «Sì. Siamo dispiaciuti che a fine giugno il corso sia ancora un cantiere aperto. Le recenti elezioni comunali non hanno permesso una programmazione per aiutare il commercio. Non parlo di grandi eventi, ma di occasioni per rallegrare le serate in modo soft. O di una notte bianca dei saldi. Ci sono tanti aspetti da affrontare, come corso Vittorio troppo in disparte: andrebbe integrato meglio con il centro», prosegue Dolci. «Stiamo soffrendo per una mancata programmazione. Avevamo chiesto all'assessore un programma annuale degli eventi, non è possibile organizzarsi di stagione in stagione. Ora aspettiamo il nuovo assessore», dicono i rappresentanti di categoria.
Sabato si parte: «Ai clienti ricordiamo che è possibile provare i capi, sono sempre liberi di farlo», chiude Marina Dolci, «Il cambio è garantito, ma bisogna mettere da parte lo scontrino. La media di sconto in questa prima fase non sarà altissima, dal 15 al 20%, ma aumenterà da fine mese. Dopo Ferragosto, avremo vetrine con i primi capi autunnali. Un’attrazione per i clienti del nord Europa: i nostri negozi per loro sono accattivanti, non avendo più nelle loro città un commercio di vicinato. Sono contenti di fare acquisti da noi».