Saldi, partenza in sordina Calo del 20% nelle vendite
Male l’abbigliamento e le calzature. I commercianti: i negozi sono vuoti Sotto accusa le tasse e la carenza di parcheggi per raggiungere il centro
PESCARA. Il venti per cento in meno delle vendite, a dieci giorni dall’inizio dei saldi estivi.
E’ il dato fornito da Confcommercio, che ha già condotto una prima indagine tra i propri operatori iscritti a Pescara. I saldi termineranno il prossimo 4 settembre e, per ora, Confcommercio ha riscontrato un decremento nelle vendite. Meno disponibilità economica, tasse e aumento dell’Iva. Sarebbero queste le motivazioni, secondo l’associazione di categoria, della scarsa propensione all’acquisto da parte delle famiglie. Il disagio maggiore sembra sia avvertito in modo particolare dal settore dell’abbigliamento e delle calzature. E dalla categoria arriva la richiesta di una riduzione delle tasse, per far fronte alle minori entrate. «In queste vendite a saldo ho registrato un meno 40 per cento rispetto all’anno scorso», commenta Nino Bettini di Capecchi tessuti e biancheria in Corso Vittorio Emanale. «Qui è deserto, non si vede nessuno in giro, neanche per curiosare».
Per Paola Grannonico di Tesoro mio abbigliamento, si regista «una diminuzione del 15 per cento rispetto alle ultime vendite a saldo. Durante tutto l’anno le vendite non sono andate bene e neanche con i saldi estivi c’è stato un cambio di rotta. Inoltre la legge regionale vietava vendite promozionali prima dei saldi, purtroppo in molti non hanno rispettato questo regolamento». Andrea Cornacchia di Prenatal sostiene che «è cambiato il modo di acquistare da parte delle mamme, che comprano ciò che è veramente indispensabile e sono sempre alla ricerca del prezzo più basso». La situazione, forse, migliora nei centri commerciali: per Sergio Campli di Miss Sixty e Clinika «in un punto vendita in centro c’è stata una diminuzione del 10 per cento. In un altro e in quello all’interno del centro commerciale invece l’andamento delle vendite scontate è stato simile a quelle registrate la scorsa estate».
Jenny Mangifesta di Full box calzature dice che «i saldi sembrano non essere mai iniziati e la situazione non cambierà con il passare dei giorni. Non riesco a vedere un futuro per noi commercianti». Ugo Zamparelli di Uza pelletterie dice di non credere nelle vendite a saldo: «Il mio settore in particolare risente della concorrenza sempre più forte dei grandi centri commerciali e delle vendite on-line a prezzi davvero stracciati. E’ impossibile reggere il confronto». Anche Nevio Zulli di Zulli sport riscontra un calo nelle vendite. «Meno 20 per cento rispetto all’anno scorso», dice. «Ormai sono anni che va sempre così». In alcuni negozi, il calo delle vendite tocca anche percentuali più alte. Elisabetta Tenerelli di Tenerelli Alta moda abbigliamento si allarma per il «meno 50 per cento nelle vendite per questi saldi estivi. Non si vede nessuno in negozio».
«Osservo un meno 30 per cento con i saldi estivi», commenta il signor Fava di Fava pelletterie, «iniziano troppo presto. Non si può non tenere conto di tutte le tasse che i cittadini devono pagare».
Fuori dal coro Silvia Torrieri di Hacker & Sons: «Le vendite sono state discrete in questi giorni di inizio saldi. Iniziare il 7 luglio i saldi è troppo presto, la stagione estiva è iniziata da poco».
Per Sandro Acerbo di Defilè abbigliamento «l’andamento è molto lento in queste vendite a saldo. Dopo i primi tre giorni si è tornati alla normalità nelle vendite a causa anche del gran caldo, si vede sempre poca gente in negozio. Ormai sono anni che le vendite sono scese».Roberto Angelone di Angelone Roberto abbigliamento dice che «la gente spende meno. C’è poca disponibilità economica da parte di tutti. Ci sono troppi centri commerciali con un’offerta ampia e prezzi stracciati. Pescara ha bisogno di più parcheggi per permettere a tutti di arrivare comodamente in centro».
Paola M. S. Toro
©RIPRODUZIONE RISERVATA