Salto sotto al treno in corsa Individuato l’autore del gesto 

MONTESILVANO. L’hanno individuato. Non ha 50 anni ma qualcosa di meno, 35-40 anni circa. E mercoledì pomeriggio non aveva nessuna intenzione di suicidarsi quando, all’arrivo del treno merci, alla...

MONTESILVANO. L’hanno individuato. Non ha 50 anni ma qualcosa di meno, 35-40 anni circa. E mercoledì pomeriggio non aveva nessuna intenzione di suicidarsi quando, all’arrivo del treno merci, alla stazione di Montesilvano si è lanciato sui binari e ha aspettato che gli passassero sopra i circa venti vagoni del convoglio. Ne sono convinti gli investigatori della polizia ferroviaria che, coordinati dal procuratore Andrea Papalia stanno portando avanti le indagini per ricostruire con esattezza tutti i protagonisti di quest’assurdo gioco, o scommessa, che ricorda molto la pratica del Parkour, la disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni 90 e che consiste nell’eseguire un percorso superando qualsiasi genere di ostacolo con la maggior efficienza, velocità e semplicità di movimento possibile. Adattando il proprio corpo attraverso corsa, salti, equilibrio, scalate o arrampicate.
I poliziotti della Polfer lo hanno individuato grazie alle immagini riprese dalle telecamere della stazione e nei dintorni. Immagini comparate poi con il filmato dell’uomo che si lancia e si accuccia sotto il treno in corsa, registrato dal sedicenne che sin dall’inizio si è giustificato per quel video dichiarando di essere un appassionato di treni e di aver poi immediatamente raggiunto l’uomo che, illeso, si è dileguato. Un racconto tutto da verificare, perché i poliziotti sono convinti che il protagonista di quella azione delirante non abbia agito da solo. Lo attesterebbero i numerosi testimoni che gli investigatori stanno ascoltando e ancora identificando, secondo cui già nei giorni precedenti alla stazione di Montesilvano ci sarebbe stato uno strano movimento di ragazzini. Come se, ma è soltanto ancora un’ipotesi, stessero preparando l’azione studiando orari e passaggi dei treni.
Di certo, chi ha compiuto un’azione simile, che per la sua gravità non può essere neanche lontanamente paragonata a una bravata, ha imparato a conoscere i treni. Quantomeno li ha studiati, arrivando a distinguere e a riconoscere le altezze dei locomotori da terra, i rostri anteriori che nella parte centrale non sono tutti uguali. Calcoli necessari per ridurre il più possibile i rischi, ma senza nessuna certezza.
Un fatto dunque ritenuto gravissimo da chi sta indagando sulla vicenda, e per questo determinato a dare una lezione non solo al protagonista, ma a quanti, ed è questo il rischio che ha indotto anche il Centro a ritirare il video dal sito, di pericolose emulazioni. Tra i reati che si stanno valutando per l’uomo ormai individuato, ci sono l’interruzione di pubblico servizio, il procurato allarme, ma anche l’attentato alla circolazione ferroviaria e diverse aggravanti che potrebbero far lievitare fino a 7 -8 anni la condanna, tirando in ballo anche eventuali complici su cui stanno andando avanti le indagini, Non è escluso che siano giovani arrivati da fuori e che alla base del folle gesto ci fosse una scommessa.
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