«Salute a rischio se il Corso riapre» Diffida al Comune prima del voto
Un gruppo di residenti e commercianti denuncia: con le auto tornerà lo smog, chiederemo i danni Oggi il consiglio sulla pedonalizzazione, si va verso la riapertura con chiusura nei fine settimana
PESCARA. Intanto una diffida, che è stata consegnata ieri all’ufficiale giudiziario. E poi, oggi pomeriggio, alle 16, il consiglio comunale straordinario. Chissà se con qualche sorpresa, visto che Sel (Sinistra ecologia e libertà), nei giorni scorsi, ha annunciato di essere contrario alla riapertura al traffico automobilistico e di essere favorevole solo al transito degli autobus. E dunque corso Vittorio Emanuele – che dovrebbe essere riaperto al traffico, secondo alcune indiscrezioni circolate ieri, a fine mese – torna oggi nell’arena, attraverso l’assise straordinaria, richiesta dal centrodestra (primo firmatario Carlo Masci, capogruppo di Pescara Futura), dopo la riunione dei giorni scorsi tra Forza Italia e sindaco Pd, Marco Alessandrini, convocata per prendere le misure a un eventuale referendum sulla questione.
Ma ieri, come annunciato da tempo, l’associazione Per lo sviluppo sostenibile di corso Vittorio Emanuele e dintorni ha presentata una diffida indirizzata al primo cittadino e al presidente della Regione, «per quanto di competenza», Luciano D’Alfonso, nelle qualità di responsabili della salute pubblica.
Anthony Micolitti e Fabrizio Canta, rispettivamente presidente e vice presidente dell’associazione, in sostanza hanno messo sul chi va là sindaco e governatore: lo smog, con la riapertura al traffico del Corso, tornerà ad aumentare, sostengono i due, con un’incidenza sulla salute dei cittadini, e dunque «ci riserveremo di chiedere gli eventuali danni», hanno sostenuto.
E la partita, certamente dai toni accesi, si sposterà oggi sui banchi della politica, quando, dopo l’illustrazione dell’ordine del giorno, sarà la volta della sessione aperta, per la quale si sono iscritti a parlare 6 persone. Per la Confcommercio, interverrà il presidente, Ezio Ardizzi, favorevole alla riapertura, come pure Aldo Marino, ex assessore di centrodestra negli anni ’90, e oggi titolare dell’omonimo negozio di ottica su corso Vittorio, e poi l’ex deputato dell’Msi Raffaele Delfino, in aggiunta, oltre a Micolitti e a Canta, a Luciano Ciavattella, titolare della gioielleria Montalbano (tutti e tre, questi ultimi, favorevoli alla chiusura al traffico del Corso).
E oggi pomeriggio, polemiche e scontri verbali a parte, il consiglio comunale sarà chiamato a votare un ordine del giorno, il quale, però, non sarà vincolante per la giunta comunale. Si tratterà solo di un «invito», da parte dell’assise straordinaria (che non può né deliberare, né assumere impegni di spesa), di cui il governo cittadino potrà non tenere conto, anche se l’impatto politico è di peso. Difficilmente, infatti, almeno per prassi, la giunta non darà ascolto al voto dell’assemblea, anche se è da escludere l’ipotesi che il centrodestra, minoranza in consiglio, riesca a raggranellare voti sufficienti su un ipotetico ordine del giorno che contempli la chiusura totale al traffico cittadino (seppur non sia da scartare l’opzione che veda Daniela Santroni e Ivano Martelli, ambedue di Sel, se presenti in aula, votare difformemente dalla propria maggioranza. Come pure sarà da tenere in considerazione qualche assenza strategica da parte di alcuni malpancisti).
Più probabile un’ipotesi di compromesso, che preveda, come già teorizzato da Alessandrini, una chiusura al traffico nei fine settimana. «Mi auguro», ha confidato ieri Masci, «che le forze politiche un tempo favorevoli alle pedonalizzazioni, convergano sulla nostre proposte».
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