PESCARA
Salvataggi in mare tra Pescara, Montesilvano, Francavilla e Ortona
Continua la campagna di prevenzione ai pericoli del farsi il bagno senza rispettare le minime norme di sicurezza. Il racconto dei soccorritori
PESCARA. Martedì 30 luglio molti salvataggi in mare tra Pescara, Francavilla al Mare e Ortona ad opera degli Angeli del Mare Fisa (Federazione Italiana Salvamento Acquatico). Allo stesso tempo continua l’azione di sensibilizzazione ai pericoli del mare, troppo spesso sottovalutati dai bagnanti che poi si ritrovano in situazioni di pericolo per la loro stessa vita.
La bagnina Lucia De Felice racconta: “Verso le 12,45 nello stabilimento balneare La Ricetta di Ortona c’era bandiera rossa e il mare era molto agitato. Stavo controllando lo specchio d’acqua di mia competenza quando a un certo punto vedo una signora che entra in acqua con la nipotina con due ciambelle gonfiabili, da quel momento non ho più tolto gli occhi di dosso a loro. Le ho richiamate più volte, ma non ascoltavano. A un certo punto la corrente di risacca le porta a 70 metri dalla battigia esattamente all’apertura della scogliera. Sento la signora chiedere aiuto e vedo la bambina che era travolta dalle onde. Mi sono tuffata in acqua con il baywatch e le ho riportate a riva sane e salve”.
E Francesco Scaglione aggiunge: “Verso le 13,58 presso lo stabilimento balneare Lido Azzurro di Pescara. Il mare era particolarmente agitato e la bandiera rossa era issata. Prima della fine del mio turno sento delle urla di una bambina di cui inizialmente non ne identifico la provenienza. Qualche secondo dopo, anche con l’aiuto di due bagnanti, riesco a individuare i pericolanti, ovvero un signore di 41 anni e una bambina di 8 anni stranieri che non riuscivano a ritornare per la forte corrente di risacca. Munito di baywatch, mi tuffo in acqua e mi dirigo verso i due bagnanti in pericolo che al momento avevano approfittato del supporto di due surfisti con il sup vicino a loro. Una volta raggiunti, anche con l’aiuto dei surfisti, riporto il signore e la bambina in salvo rassicurandoli e accompagnandoli a riva”.
Diego Santone, invece, riferisce quanto segue: “Nello stabilimento balneare Urania di Francavilla al Mare ero in acqua facendo sorveglianza, e noto quattro ragazzi a circa 50 metri che nuotavano verso la riva. Una ragazza non riusciva a muoversi per via della forte corrente di risacca quindi mi avvicino a nuoto, la rassicuro e la riporto a riva. La ragazza era calma e ha collaborato al salvataggio”.
Emanuele Sciancalepore ricostruisce quanto accaduto nello stabilimento balneare Luna Rossa di Montesilvano: “Mentre prestavo servizio di assistenza bagnanti, insieme al bagnante Matteo Puca, ho prestato soccorso a una signora di 60 anni in evidente stato di crisi di panico nello specchio d’acqua della spiaggia libera fra Luna Rossa e Bagni Bruno a Montesilvano. Abbiamo subito prestato soccorso alla signora che si trovava a 60 metri dalla riva riportandola sulla spiaggia. Il 118 è immediatamente intervenuto. La signora non riportava danni elevati”.
Infine c’è Davide Finocchio: “Verso le 13,45 nello specchio d’acqua davanti all’Hotel nel Pineto di Montesilvano, in prossimità di Luna Rossa, un uomo sulla mezza età era in difficoltà a causa delle forti correnti. Al primo cenno della moglie che era a poca distanza per avvisarmi che il marito era in difficoltà mi precipito prendendo il pattino ed entrando in acqua raggiungendo il signore in difficoltà e aggrappato posteriormente al pattino siamo ritornati a riva. Passano pochi minuti e alle 14 arriva il collega Emanuele che mi dà il cambio. Tre minuti dopo una signora che veniva dalla spiaggia libera tra Bagno Bruno e Luna Rossa corre verso di noi avvisandoci che due ragazzine erano in difficoltà. Immediatamente io e Emanuele ci precipitiamo ed entriamo entrambi in acqua raggiungendo a nuoto la prima ragazzina che stava a una ventina di metri dopo il limite acque sicure. La rassicuro, la prendo e mentre la riportiamo a riva il collega Emanuele insieme a Sergio, un bagnante che era lì, riescono a raggiungere l’altra ragazza che nel frattempo era andata ancora più a largo. Una volta a riva faccio chiamare dai bagnanti il 118, mentre chiamo la Capitaneria per avvisarli dell’accaduto. Vado verso il pattino e lo prendo per raggiungere Emanuele Sergio e la ragazza che nel frattempo si erano incastrati e stabilizzati sulla scogliera. Una volta uscito con il pattino il collega Claudio Agnellini mi raggiunge sale sul pattino e tramite il baywatch, passatoci dal bagnino di Bagni Bruno, riusciamo a far scendere la ragazza dalla scogliera per farla salire sul mio pattino, riportandola finalmente a riva”.
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