San Giovanni, Imu sulla prima casa al 3,9 per mille

SAN GIOVANNI TEATINO. Approvato, con la revisione delle aliquote Imu, il bilancio 2012 di San Giovanni Teatino. L'imposta sugli immobili è stata portata al 3,9 per mille per la prima casa, un punto...

SAN GIOVANNI TEATINO. Approvato, con la revisione delle aliquote Imu, il bilancio 2012 di San Giovanni Teatino. L'imposta sugli immobili è stata portata al 3,9 per mille per la prima casa, un punto in meno del 4 per mille fissato dallo Stato . Nella manovra sono cultura, sociale ed ambiente le tre aree con maggiori risorse rispetto all'anno scorso. Sul budget pesano gli alti costi della nettezza urbana, che risucchia il 20% delle risorse, e il colpo di mannaia inferto a Roma ai trasferimenti agli enti locali.

«Alla scarsità delle risorse», spiega il sindaco Luciano Marinucci, «abbiamo opposto un rafforzamento dei servizi alla persona, preferendo tagliare in altri settori». Il delegato al bilancio Marco Cacciagrano parla dell'azzeramento dei trasferimenti: «I fondi statali del 2011 erano di 1.432.105, somma azzerata quest'anno. Scontiamo un gap negativo di quasi 1,5 milioni».

Le previsioni di spesa del Comune nel sociale superano il milione di euro, 150mila euro in più rispetto al 2011. Crescono di 130mila euro gli stanziamenti per la cultura e di quasi 500mila euro per l'ambiente. Resta invariato l'importo per il personale, che si assesta a circa 1.950.000 euro, il 16% del bilancio. Il 12% del budget è invece destinato alla società Fb Servizi, alla quale vengono assegnati 1.445.000 euro per i servizi che eroga. Più del doppio la somma destinata al ciclo dei rifiuti, pari a 3.150.000, lievitata di 350mila euro per i maggior costi di smaltimento in discarica, nonostante una raccolta differenziata al 66%. Parte dei servizi di nettezza urbana saranno pagati con le maggiori entrate derivanti dall'incremento del 10% della Tarsu. Il consigliere delegato al bilancio Rosario Cicellini illustra le decisioni sull'Imu: «Vista la scarsa chiarezza sui criteri del Governo, al Comune è stato praticamente imposto di agire sulle aliquote dell’Imu per non creare squilibri di bilancio. Abbiamo stabilito che l’aliquota per l’abitazione principale sia al 3,90 per mille, per le abitazioni concesse in uso gratuito a familiari di primo grado al 7 per mille».

Gabriella Di Lorito

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