Sanità Abruzzo, nove anni e 6 mesi a Del Turco Condanne per Angelini, Aracu, Conga e altri 6

Atto conclusivo del processo di primo grado sulle presunte tangenti nella sanità abruzzese. Sentenza dura per l’ex governatore. sentenza dura per l'ex presidente dell'Abruzzo. Condannato anche il grande accusatore, Angelini, a 3 anni e 6 mesi

PESCARA. Ottaviano Del Turco è stato condannatoa 9 anni e 6 mesi di carcere per le presunte tangenti nella sanità abruzzese. È quanto stabilito dal tribunale di Pescara nel giudizio di primo grado del processo «Sanitopoli». Il presidente del collegio Carmelo De Santis ha condannato l'ex presidente della Regione Abruzzo accusato, insieme ad altri 24 imputati di reati che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, all'abuso, alla concussione, al falso, alla truffa, al riciclaggio. Condannato a tre anni e mezzo di reclusione anche il "grande accusator"  di Del Turco, l'imprenditore della Sanità privata Vincenzo Maria Angelini. Pene pesanti anche per Conga (9 anni) e Aracu (4 anni). Pesanti anche le condanne ai risarcimenti delle parti civili: la somma complessiva stabilita dal Tribunale è pari a 10 milioni di euro. Per Del Turco la quota da risarcire è pari al 30 per cento di questa somma.

VIDEO La lettura della sentenza - La gaffe del presidente

Del Turco non assiste alla lettura della sentenza. Ottaviano Del Turco ha atteso l’esito della sentenza nella sua abitazione di Collelongo (L’Aquila). «Per ora non dico nulla. Sulle sentenze prima si riflette poi si parla», ha detto a caldo Ottaviano Del Turco. Poi contattato dal Centro l'ex governatore ha sfogato la sua rabbia: "Sono innocente, mi hanno condannato come Tortora". (leggi l'articolo)

I reati per cui è stato condannato Del Turco. Sono diversi i reati per i quali l’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco è stato condannato a 9 anni e 6 mesi: associazione per delinquere e per alcuni episodi di corruzione, concussione, tentata concussione e falso. Del Turco è stato invece assolto da un episodio di falso e da un abuso. Mentre è stato dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, in stato di interdizione legale durante la pena e incapace di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la stessa durata della pena principale.

Tutte le condanne. Queste le decisioni del Tribunale di Pescara nei confronti degli altri imputati nel processo Sanitopoli.
L'ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione; per alcuni capi di imputazione è stata dichiarata la prescrizione, mentre è stato assolto dall'associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione «perché il fatto non sussiste».
L'ex parlamentare del Pdl, Sabatino Aracu è stato condannato a 4 anni di reclusione per un episodio di concussione; per alcuni capi contestati è stata dichiarata la prescrizione; è stato assolto dall'associazione per delinquere «perché il fatto non sussiste» e da altri episodi di concussione «per non avere commesso il fatto». Aracu, insieme all'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, è stato condannato anche al pagamento complessivo della somma di 100 mila euro alla Regione Abruzzo.
Per quanto riguarda Conga è stato condannato a 9 anni di reclusione per concussione; per alcuni capi contestati è stata dichiarata la prescrizione; è stato assolto dall'associazione per delinquere «perché il fatto non sussiste».
L'ex segretario generale dell'Ufficio di presidenza della Regione, Lamberto Quarta è stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione per associazione per delinquere, concussione, tentata concussione; è stato assolto da vari episodi di concussione «per non aver commesso il fatto» e da abuso e falso «perché il fatto non costituisce reato».
L'ex capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone è stato condannato a 9 anni di reclusione per associazione per delinquere, corruzione, concussione e tentata concussione; è stato assolto da un episodio di concussione «perché il fatto non sussiste».
L'ex assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Boschetti è stato condannato a 4 anni di reclusione per associazione per delinquere e concussione, dichiarata la prescrizione per alcuni capi di imputazione; assolto dall'associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione.
L'ex assessore regionale alla Sanità, Bernardo Mazzocca è stato condannato a 2 anni di reclusione per associazione per delinquere, concorso in falso in atto pubblico e minacce a pubblico ufficiale; è stato invece assolto dai reati di soppressione di atto pubblico, concussioni, abuso e falso in atto pubblico.
L'ex direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao è stato condannato a 2 anni di reclusione per associazione per delinquere e abuso d'ufficio; è stato invece assolto dal reato di soppressione di atto pubblico «perché il fatto non sussiste», omissione in atto di ufficio e abuso d'ufficio «perché il fatto non sussiste».
Pierluigi Cosenza è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) per falso, mentre per alcuni reati di imputazione è intervenuta la prescrizione ed è stato assolto, tra l'altro, per il reato di associazione per delinquere in relazione alla prima cartolarizzazione. È stato anche interdetto dai pubblici uffici e incapace di contrattare con le pubbliche amministrazioni.
Il Tribunale ha, inoltre, dichiarato Conga, Quarta e Cesarone interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, in stato di interdizione legale durante la pena ed incapaci di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la stessa durata della pena principale; Angelini, Boschetti e Aracu interdetti dai pubblici uffici per 5 anni ed incapaci di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la stessa durata della pena principale. Per quanto riguarda le due società imputate, la Villa Pini d'Abruzzo srl è stata dichiarata interdetta dall'esercizio dell'attività, inabilitata a contrattare con la pubblica amministrazione per un anno e sei mesi, mentre la Barclays bank plc è stata assolta.

E tutte le assoluzioni. Assolti Giacomo Obletter, Domenica Pacifico, Fabio Del Concilio, Paolo Gribaudi, Marco Penna, Mario Romano, Sandro Pasquali, Giampiero Di Cesare. Reati prescritti per Walter Russo, Mario Tortora, Luciano Di Odoardo. Silvio Cirone è stato assolto per un reato mentre per altri è intervenuta la prescrizione. L'ex assessore regionale alla Sanità della giunta Pace, Vito Domenici è stato assolto dall'associazione per delinquere «perché il fatto non sussiste», per altri capi di imputazione è stata dichiarata la prescrizione. Fra gli assolti anche Gianluca Zelli, ex amministratore delegato della Humangest ed ex direttore generale del gruppo Villa Pini. Zelli, difeso dagli avvocati Ernesto Torino Rodriguez e Gennaro Lettieri, doveva rispondere di riciclaggio. Reato da cui è stato assolto «perché il fatto non costituisce reato». Assoluzione anche per Angelo Bucciarelli difeso dall'avvocato Ugo Di Sivestre.

Folla di giornalisti, in aula Aracu, Conga e Angelini. L'udienza di stamattina è durata 5 minuti con il pm Giampiero Di Florio che ha detto: "Non dobbiamo replicare".  Il presidente del collegio Carmelo De Santis ha, quindi, detto "sentenza non prima di mezzogiorno" e alle 9.35 si è ritirato in camera di consiglio con i giudici a latere Massimo De Cesare e Gianluca Falco. Nell'aula, sono presenti sette imputati su 25:  l'ex titolare di Villa Pini Vincenzo Angelini, l'onorevole Sabatino Aracu, l'ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga,  l'ex responsabile della segreteria dell'assessorato regionale alla sanità Angelo Bucciarelli, l'ex segretario della presidenza della giunta Lamberto Quarta, il commercialista di Chieti Giacomo Obletter e l'ex legale rappresentante della Humangest Gianluca Zelli. Presenti anche molti giornalisti e telecamere.

Anche Trifuoggi alla lettura della sentenza. Intanto, quasi tutta la procura si è stretta intorno ai due pm titolari delll'inchiesta, Di Florio e Giuseppe Bellelli. Accanto ai due pm, sono arrivati in aula il procuratore capo Federico De Siervo, il procuratore aggiunto Cristina Tedeschini e i pm Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio. A sorpresa è arrivato in aula anche l'ex procuratore capo della Procura di Pescara, Nicola Trifuoggi, in pensione da un anno, che ha diretto l'inchiesta insieme ai Pm Di Florio e Bellelli: «Sono qui per testimoniare la stima per i miei colleghi e per far vedere che anche a distanza di tempo mi assumo le mie responsabilità», ha detto Trifuoggi.

La sentenza dopo 5 anni. Quello di oggi è l’atto finale di un’inchiesta e un processo durati cinque anni. Non v’è dubbio che sia l’inchiesta più importante della regione, quella che ha virato il destino dell’Abruzzo mandando alla sbarra l’ex presidente di centrosinistra, politici di centrodestra, funzionari della Regione ed ex manager della Asl. Un dibattimento lungo, di oltre due anni, iniziato ufficialmente il 16 aprile 2011 ma poi decollato a giugno di quell’anno. Si è quindi saputo che le prove raccolte in quest’arco di tempo dai pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli così lungo hnno fatto breccia nella mente del collegio, del presidente De Santis e dei giudici a latere Massimo De Cesare e Gianluca Falco. Mentre non sono state considerate sufficienti le difese dei 25 imputati, tutte unite per cercare di dimostrare che Vincenzo Angelini non è «attendibile». Perché l’inchiesta è partita proprio dall’ex titolare di Villa Pini, l’imprenditore che in sette confessioni fiume ha raccontato ai magistrati di aver pagato 15 milioni di tangenti, di cui le fette più grandi di quasi 6 milioni a Del Turco, al suo ex braccio destro Lamberto Quarta e all’ex consigliere regionale Camillo Cesarone e un’altra, più o meno della stessa cifra, all’ex manager della Asl di Chieti Conga.

Le richieste dell’accusa. Un secolo di carcere: è stata questa la richiesta della procura per i 25 imputati del processo sanità. Una richiesta di condanna altissima, in cui proprio all’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco i pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli avevano riservato il numero di anni più alto, 12. Per l’ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga la procura, il 12 giugno, ha chiesto 11 anni di reclusione, per l’ex consigliere regionale Camillo Cesarone 10 anni, per l’ex segretario di presidenza Lamberto Quarta 9 anni così come per l’onorevole del Pdl Sabatino Aracu 9 anni. Per l’ex titolare di Villa Pini Vincenzo Maria Angelini che nel processo figura come imputato e parte civile, la procura ha chiesto tre anni di reclusione. Per l’accusa ci sarebbe un’enorme giro tangenti da 15 milioni dietro l’inchiesta del processo che, il 14 luglio 2008, ha decapitato il presidente della Regione e la sua giunta.

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