Sanità, Aracu si difende: "Mai tangenti da Angelini"
L’imputato Aracu risponde alle domande del suo legale: non ho preso tangenti, l’ex titolare di Villa Pini è un bugiardo
PESCARA. «Vincenzo Angelini è venuto spontaneamente a casa mia un paio di volte ma non mi ha mai portato soldi: per fare il bugiardo occorre memoria». L’onorevole Sabatino Aracu è tornato a deporre al processo sanità, per rispondere nella sua veste di imputato alle ultime domande dei pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli – in particolare sul suo rapporto con l’ex presidente della Fira Giancarlo Masciarelli – e poi a quelle suo avvocato Maurizio Parisi. Il rapporto con l’ex manager della Asl Luigi Conga e con l’ex titolare di Villa Pini Angelini, la difesa dell’onorevole alle accuse di tangenti e al memoriale che l’ex moglie Maria Maurizio consegnò in procura: è da questo che Aracu, uno dei 25 imputati nel processo, si è difeso suggellando il suo interrogatorio così: «Angelini è un bugiardo e Maurizio dice falsità».
«Angelini voleva affondarmi». Secondo l’accusa Aracu avrebbe preso 980 mila euro di tangenti dall’ex titolare di Villa Pini, una cifra ricostruita in aula sia dall’imprenditore che parzialmente dall’ex moglie Maurizio. Perché Aracu dice di non aver preso quei soldi? L’onorevole ha, intanto, parlato dei suoi rapporti con Angelini e di un periodo abbastanza lungo di rottura in cui non avrebbe visto né ricevuto l’imprenditore. «Ho avuto rapporti con Angelini quando ero coordinatore regionale di Forza Italia. Se era un rapporto paritario? Angelini è un tipo che non si sottomette a nessuno: a me dava fastidio che fumava il sigaro a casa mia e a lui non importava: fumava», ha spiegato l’onorevole. «Quando, però, io e il mio partito proponemmo il nome di Erminio D’Annunzio all’assessorato regionale alla sanità ad Angelini diede fastidio: voleva la mia testa, mi disse che D’Annunzio lavorava per il suo peggior nemico. D’Annunzio invece lasciò Pierangeli per il nuovo incarico e comunque io non sapevo nemmeno di questa guerra tra cliniche. In quel periodo Angelini voleva affondarmi».
Secondo Aracu, come ha raccontato in aula, il suo rapporto con l’imprenditore sarebbe terminato nel 2004, anno a cui sarebbe seguito un altro incontro casuale nel 2008. Quando il legale Parisi domanda ad Aracu di un prelievo da 200 mila euro di Angelini del 19 aprile 2005, chiedendogli se aveva ricevuto quei soldi e se la presunta dazione era prima o dopo le elezioni, l’imputato risponde: «Angelini dichiara che io gli avrei chiesto 150 mila euro il 19 aprile. E’ un bugiardo senza memoria, perché le elezioni ci sono state il 4 aprile e ha vinto Ottaviano Del Turco. Cosa avrei fatto?», si è domandato Aracu, «chiedevo soldi quando non contavo più niente e ne chiedevo 200 mila, non 150, come premio? Angelini mente».
«Conga solo 1 volta a casa mia». Aracu è accusato anche di aver preso, tramite l’ex manager della Asl Conga, altri soldi da Angelini. E’ questa la versione sostenuta dai pm e ricostruita, sempre in aula, sia da Angelini che dall’ex moglie di Aracu che disse: «Conga veniva una volta al mese a casa nostra».
Anche per questo, per l’onorevole, è stata data una versione non veritiera dei fatti perché, come ha detto: «Conga l’ho incontrato una volta a piazza Salotto e un’altra volta, solo una, venne a casa mia» illustrando, poi, il motivo della visita: «Era Natale e l’ex manager portò un cane di peluche in regalo a mia figlia». Il processo sanità torna il 13 e il 14 febbraio.
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