Scatta l’inchiesta sul depuratore mentre i sindaci litigano tra loro
Francavilla, la procura di Chieti apre un fascicolo sull’impianto sotto accusa per il mare inquinato Gli amministratori di sei Comuni della provincia difendono il manager dell’Aca dagli attacchi di Luciani
FRANCAVILLA. Sul malfunzionamento del depuratore di Fosso Pretaro, quello che potrebbe essere alla base dell'inquinamento che si verifica ciclicamente in mare, è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Chieti. Inoltre, ha assunto i toni di una polemica politica che non accenna a diminuire. Dopo l'attacco di ieri del sindaco di Francavilla Antonio Luciani alla gestione dell'Aca dell’amministratore Vincenzo Di Baldassarre, oggi sei sindaci che appartengono al comprensorio acquedottistico replicano al primo cittadino di Francavilla. Si tratta di Sandro Marinelli, di Pianella, Luciano Lattanzio, di Tocco da Casauria, Antonio Zaffiri, di Collecorvino, Alberico Ambrosini, di Moscufo, Maurizio Giancola, di Scafa e Gianfranco De Massis, di Elice, che sono intervenuti con una nota sulla questione.
«Ridurre il grande lavoro fatto dai sindaci soci dell'Aca ad un inciucio politico», si legge in una nota, «è veramente inaccettabile ed offensivo per tutti i sindaci che hanno compiuto un percorso difficile, coraggioso e soprattutto vincente. Il sindaco di Francavilla deve essersi improvvisamente svegliato da un lungo torpore, visto che non si è accorto che a gestire l'Aca negli ultimi vent’anni è stato il cosiddetto partito dell'acqua che aveva le radici ben salde proprio nel suo partito di riferimento». «Oltre a collezionare una serie infinita di indagini giudiziarie e arresti», prosegue la nota, «quel sistema è stato capace di indebitare per oltre 100 milioni di euro la società, costruendo un sistema idrico fatiscente che disperde il 50% delle risorse a causa dello stato di degrado delle reti». Secondo i sindaci, che difendono la dirigenza dell'Aca, le difficoltà relative alla balneabilità delle acque non sarebbero dunque da imputare all'azienda.
Infine, i sindaci spostano l'obiettivo proprio sulla gestione aziendale: «Rivendichiamo con forza e con orgoglio il percorso compiuto in questi due anni dalla nuova gestione della azienda poiché ha consentito di scongiurare un imminente fallimento, di ottenere l'avallo del tribunale ad un difficile ed ambizioso piano concordatario senza alcun aumento tariffario. Se alcuni esponenti politici, e tra questi sicuramente ci sono Lorenzo Sospiri, Tony Castricone e Gianni Chiodi, possono rivendicare di aver sostenuto questo percorso, la vicenda va ascritta sicuramente a loro merito».
Anche il consigliere regionale Lorenzo Sospiri (Forza Italia) replica a Luciani: «Il trio D’Alfonso, Luciani, Alessandrini, ormai in affanno da giorni per l’imbarazzante emergenza balneazione, sparano nel mucchio cercando di distogliere l’attenzione dalle proprie responsabilità. Ma sbagliano mira: la nomina di Di Baldassarre non è stata frutto di alcun inciucio, ma è stata la scelta di un professionista serio che in brevissimo tempo ha saputo chiudere la gestione fallimentare dell’Aca targata per vent’anni Pd».
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