Schael: «E ora denuncio la dipendente mascherata» 

Il manager della Asl di Chieti-Lanciano-Vasto: «Andrò in Procura, voglio sapere chi è la dirigente che ha parlato della protesi con gli anziani»

LANCIANO. «Un medico e una dipendente Asl oscurati in tv diventano centrali nell’inchiesta giornalistica sulla sanità abruzzese. Le sue parole: «Il medico: ci sono casi in cui l’antibiotico terapia è essenziale e siamo costretti ad adattare un antibiotico che ha un’efficacia più incerta. Per qualche giorno è mancata l’aspirina in vena per pazienti in coma. Non c’è un altro modo di dargliela». E alla domanda: ma lei si farebbe mai ricoverare nell’ospedale in cui lavora? Ecco la risposta: «È una domanda da 100 milioni di dollari. È chiaro che ci penserei».
La dipendente della Asl ha dichiarato a un paziente che ha bisogno di sistemare una protesi da una gamba di essere dispiaciuta: «La pratica è ferma, bloccata, sono mortificata. Con le nuove normative l’ordinanza è diventata legge, i rinnovi sono andati in automatico e la spesa è lievitata. Il collo della bottiglia si è ristretto». Due casi spinosi.
Ieri pomeriggio il direttore generale della Asl di Chieti, Thomas Schael ha annunciato che presenterà denuncia alla Procura nei confronti della dipendente della Asl non ancora identificata che ha rilasciato le dichiarazioni in trasmissione».
«In relazione alle dichiarazioni ingannevoli rilasciate dal medico ospedaliero di Chieti», è scritto in un comunicato della Asl, «che inesattamente ha dichiarato che la direzione strategica (e/o la Regione) costringe gli stessi operatori sanitari a usare i farmaci meno efficaci».
«Bisogna ricordare ai cittadini», si aggiunge, «che i farmaci, prima di essere messi in commercio, passano attraverso un attento processo di valutazione che inizia a livello europeo per atterrare a livello nazionale. In aggiunta e riferendoci al caso dell’antibioticoterapia, appare evidente ancor più che le affermazioni rilasciate dall’operatore sono antitetiche a tutte le azioni poste in essere in tale ambito la cui mera finalità è stata quella di incrementare l’uso appropriato degli antimicrobici. Tale raccomandazione non nasce da una “scellerata” esigenza locale, ma piuttosto trova robuste radici nelle tante evidenze scientifiche internazionali e raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) le quali, a tutte le latitudini, ha documentato come un uso improprio degli antibiotici, contribuisce alla pressione selettiva e determina lo sviluppo di patogeni resistenti».
«A titolo di pura evenienza sanitaria», conclude la Asl, «cosa ben chiara a chi si occupa di salute pubblica e meno chiara, forse, al medico intervistato, dal 2019 l’Oms ha incluso la resistenza agli antibiotici tra le prime dieci minacce globali per la salute e ha raccomandato alle varie nazioni di incrementare l’uso consapevole. I dati della Regione Abruzzo documentano un massivo utilizzo degli antibiotici (+10% sulla media nazionale di consumo- uso degli antibiotici) e costante aumento nel corso degli ultimi anni (+1.6% rispetto ad un -16% nazionale)»..)
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