l’ex patron del pescara
Scibilia: «Ai miei tempi mandavo una cassetta di biglietti ai politici»
PESCARA. «I biglietti gratis ai politici per entrare allo stadio? Ai miei tempi li davamo a tutti. Quanti ne regalavamo non lo so, ma erano un sacco veramente». Pietro Scibilia, storico proprietario...
PESCARA. «I biglietti gratis ai politici per entrare allo stadio? Ai miei tempi li davamo a tutti. Quanti ne regalavamo non lo so, ma erano un sacco veramente». Pietro Scibilia, storico proprietario del Pescara, non sembra essere la persona più adatta a fustigare assessori e consiglieri in cerca di un posto (gratis) in tribuna per vedere la serie A. Perché ai tempi suoi, e lo dice senza alcuna vergogna, i biglietti si davano a tutti. «Era la norma. Per quelli della Provincia addirittura avevamo una cassetta di tagliandi», spiega senza scomporsi Scibilia.
Eppure all’inizio davanti alle domande sul Pescara l’ex proprietario, 83 anni, si era trincerato dietro un diplomaticissimo: «Io vedo solo le partite». Questione di un attimo, però, e la lingua tagliente del Commendatore si è sciolta.
Prima i disabili, ora i politici, ha visto cosa sta succedendo con gli ingressi allo stadio per vedere il Pescara? Succedeva anche ai suoi tempi?
Certo che succedeva, sono cose che ho vissuto sulla mia pelle. Ai miei tempi uno doveva fare quello che dicevano i tifosi: o si faceva quello o si faceva quello, non c’erano alternative. Quest’anno, però, sulla questione dei disabili hanno pure avuto ragione: lo spazio per gli invalidi ci vuole. Io ci tenevo molto a garantirlo.
E con i politici come vi regolavate?
I politici noi li accontentavamo. Prima di ogni cosa davamo i biglietti a loro. Alla Provincia avevamo addirittura una cassetta di biglietti. Era una cosa senza limiti.
Con i tifosi però non vi comportavate alla stessa maniera, anzi .
Ne abbiamo dato pure qualcuno ai tifosi di biglietto omaggio, ma non tanti. Con gli ultrà non andavamo d’accordo, ci contestavano, ma io lì non ho ceduto. A volte bisogna prendere posizione e fare quello che uno dice.
In questi giorni, non mancano neanche le polemiche sulla gestione del traffico nella zona dello stadio. Voi come vi organizzavate?
Allora il problema non c’era, la gente forse si muoveva in maniera diversa. Io questo tifo qua, queste strade bloccate proprio non li capisco.
Quindi, a lei non sembra strano che consiglieri e assessori si ribellino e chiedano di entrare gratis rivendicando un diritto?
Noi sapevamo che dovevamo dare quei biglietti e li davamo a tutti, persino ai medici che facevano servizio in Comune, ai funzionari. Non so quanti ne facevamo entrare gratis, ma erano un sacco veramente. Per quei tempi lì era giusto, adesso non so cosa succede, come si comportano le altre squadre. So cosa facevamo noi.
Ma non c’erano anche problemi di capienza?
Quando eravamo in serie B lo spazio c’era. Il guaio è con la serie A. Sarà tutto pieno, soprattutto se il Pescara andrà bene. Certo, noi il primo anno abbiamo fatto 15 mila abbonati e adesso ce ne sono 7 mila. Ad ogni modo tutti vorranno andare allo stadio, soprattutto se la squadra va bene. Io dico che già dopo la partita con l’Inter si capisce come va e si sistema tutto. E ovviamente mi auguro che il Pescara riesca a fare bene, anche se non è facile.
Dunque per lei la polemica sui biglietti non ha senso?
Pescara è una città fatta apposta per la polemica, vive di polemica. Ma secondo me la gente non si deve arrabbiare, è la prassi. Per me farebbero tutti bene a stemperare le polemiche. E a dare i biglietti ai politici, anche perché in un certo senso hanno l’obbligo di controllare. E poi non capisco perché le persone se la prendono. Perché a loro non danno i biglietti gratis e ai politici sì? È la legge di natura.
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