Pescara

Sciopero generale, in cinquemila in corteo per dire no al Jobs Act

La protesta nelle strade al ritmo di Bella ciao e Bandiera rossa. Poi il comizio con Foccillo (segretario nazionale Uil) che sfida Renzi: "Basta con le politiche dei tagli, pensiamo a un partito dei lavoratori". E nel pomeriggio il sit-in degli studenti

PESCARA. Migliaia di persone in corteo per le vie di Pescara per la manifestazione organizzata in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro il jobs act e la legge di stabilità. L'obiettivo dei sindacati era riunire nel capoluogo adriatico tutto l'Abruzzo che dice no alle politiche economiche del governo Renzi. E hanno risposto in tanti: 5 mila per la questura, 6 mila secondo gli organizzatori. I manifestanti, tra musica, cori, striscioni e bandiere, hanno percorso le vie del centro fino a raggiungere Piazza Sacro Cuore dove si è tenuto il comizio conclusivo. Una manifestazione imponente cui è seguita nel pomeriggio la protesta degli studenti che hanno deciso di dire la loro senza per questo rinunciare a seguire le lezioni.

LA CRONACA MULTIMEDIALE MINUTO PER MINUTO

A Pescara da tutto l'Abruzzo. La mobilitazione a Pescara è cominciata alle 9 con il raduno sul molo nord, davanti alla statua della Madonnina. Da tutta la regione sono arrivati cinquanta autobus. A partire dalle 9,30, il corteo si è mosso lungofiume nord e ha sfilato davanti ai palazzi di Comune, Provincia e Prefettura. Da qui ha attraversato corso Vittorio Emanuele, svoltando su via Venezia e procedendo lungo via Fabrizi fino a piazza Salotto e piazza Sacro Cuore.

Il corteo colorato ha attraversato il centro cittadino al ritmo di Bella ciao, Bandiera rossa, La canzone popolare e Rino Gaetano. Imponente il servizio di sicurezza con decine di uomini delle forze dell'ordine tra polizia, carabinieri e municipale. Il traffico ha subito forti rallentamenti e non sono mancate proteste da parte degli automobilisti. Tutto ciò nonostante non ci sia stata nessuna chiusura preventiva di strade: le forze dell'ordine hanno mano a mano sistemato e rimosso i blocchi stradali in corrispondenza del percorso seguito dai manifestanti.

12 dicembre a Pescara, il corteo dei sindacati
Manifestazione di Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale: il corteo colorato ha attraversato il centro cittadino al ritmo di Bella ciao, Bandiera rossa, La canzone popolare e Rino Gaetano. Eccolo (video di Giampiero Lattanzio)

Il comizio in piazza Sacro cuore. Nonostante i disagi al traffico, il corteo ha attraversato festoso la città senza incidenti o momenti di tensione. Hanno sfilato tanto i dipendenti del pubblico impiego, quanto gli operai della Sevel e della Magneti Marelli,  gli iscritti ai sindacati Cgil e Uil insieme a pensionati e simpatizzanti. Tutti insieme fino a piazza Sacro Cuore dove si è tenuto il comizio di chiusura a cui hanno partecipato, tra gli altri, il segretario nazionale della Uil Antonio Foccillo e i segretari regionali di Cgil e Uil, Gianni Di Cesare e Roberto Campo.

12 dicembre a Pescara, i segretari regionali di Cgil e Uil in corteo
In testa al corteo pescarese del 12 dicembre i segrerari regionali di Cgil Gianni Di Cesare e Uil Roberto Campo per la prima volta insieme contro le politiche governative sul lavoro. Queste le interviste (a cura di Ylenia Gifuni)

Di Cesare (Cgil): "Cambiare il paese combattendo gli evasori". "Così non va, vogliamo cambiare questo paese", è stato l'esordio di Gianni Di Cesare che poi ha elencato cosa non va: "Vogliamo arrivare a processi che non vadano in prescrizione e che portino a una condanna giusta, vogliamo cambiare le regole degli appalti pubblici, vogliamo ripristinare la legge sul falso in bilancio e vogliamo che ci siano regole chiare contro la corruzione. In questo Paese tra economia sommersa ed evasione fiscale ci sono 180 miliardi da recuperare. Si potrebbero estendere gli 80 euro ai pensionati". Non è mancato naturalmente un riferimento al Job Act e all'articolo 18: "Il Jobs Act del governo Renzi ha tolto il diritto ai giovani di avere un futuro", è l'attacco di Di Cesare, "Creerà nei luoghi di lavoro una divisione netta  tra chi è tutelato e chi no. I giovani perderanno la loro dignità e saranno solo al servizio in maniera servile dei datori di lavoro".

Focillo (Uil) sfida Renzi: "Attenti che entriamo in parlamento". Più politico il discorso di Antonio Foccillo, segretario confederale della Uil, che dopo aver parlato dell'assenza in piazza della Cisl, «abbiamo fatto di tutto perchè partecipasse a questo sciopero perché siamo convinti che l'unità sindacale sia uno dei beni più preziosi di questo Paese», ha contestato le politiche del governo anzi dei "governi". "Noi non abbiamo voglia di cambiare i Governi, vogliamo cambiare le politiche dei governi", ha detto Focillo spiegando che si tratta di "politiche che si ripetono e ancora una volta tagliano soltanto ai lavoratori e ai cittadini, tagliano sulle pensioni, sul salario, sull'occupazione e sul welfare". Infine la sfida a Renzi: "Arrivano a dire che se vogliamo parlare di politica dobbiamo sederci in Parlamento. Caro presidente (Renzi, ndr) non lo ripeta troppo spesso, perché c'è il rischio che qualcuno ci pensi e costruisca un partito dei lavoratori e poi veniamo anche in Parlamento a dare le risposte e le proposte".

Anche gli studenti in piazza. La protesta è proseguita anche nel pomeriggio. In piazza Salotto hanno manifestato gli studenti delle scuole superiori. Hanno organizzato un sit-in che è stata l'occasione per fare il punto sulle proteste contro la riforma #LaBuonaScuola del governo Renzi.

12 dicembre a Pescara, anche gli studenti in piazza
Hanno deciso di non partecipare al corteo dei sindacati, ma hanno aderito allo sciopero generale dopo l'orario di lezione. Aksel rappresentante del collettivo studentesco pescarese, traccia un bilancio delle proteste degli studenti portate avanti contro il progetto di riforma #Labuonascuola del Governo Renzi (a cura di Ylenia Gifuni)