Scrutatori, nominati i parenti dei politici

Tra gli 89 segnalati da Cordoma i figli di un collaboratore e di Daventura. C'è pure Siega

MONTESILVANO. Cordoma difende la sua lista di 89 scrutatori segnalati: «Non sono parenti e amici ma persone che versano in particolare situazione di disagio economico». Nell'elenco di Cordoma, ci sono anche il figlio del vicesindaco Daventura e di un componente dello staff del sindaco.

Al centro dell'ultima polemica sotto campagna elettorale finisce la nomina di 208 scrutatori per le elezioni del 6 e 7 maggio prossimi: una torta spartita tra quasi tutti i partiti. Al termine di una seduta della commissione elettorale finita tra gli insulti, 88 scrutatori sono stati scelti da Cordoma, 25 da Francesco Maragno, candidato sindaco del Polo dell'Alternativa, 53 dal consigliere Pd Feliciano D'Ignazio e gli ultimi 42 sono stati divisi tra altri 15 consiglieri. La presa di posizione di Cordoma, che ha fatto saltare una regola non scritta e dal sapore clientelare - cinque scrutatori a testa per consiglieri e assessori e 18 al sindaco -, ha lasciato a mani vuote in 42, tutti già certi di fare gli scrutatori.

Le nomine non sono ancora ufficiali ma nella prima lista di 89 persone presentata da Cordoma e dal consigliere Benito Olivieri, ex Pdl passato a Grande sud, chi c'è? «La politica fatta di promesse e ricatti deve finire», avverte Cordoma. Nell'elenco spuntano il figlio e un parente del vicensidaco Pdl e assessore al Commercio Claudio Daventura. Al numero 23 c'è Fabio Lomedico: è il figlio di Pippo Lomedico, uno dei più stretti collaboratori di Cordoma. Tra i segnalati c'è anche Chiara Mancioppi: è la figlia di Franco Mancioppi, presidente della società dei rifiuti Ecoemme spa. Tra gli scrutatori noti anche Bernando Siega, ex assessore ed ex consigliere a Pescara e dirigente della polizia in pensione, imputato nel processo su un giro di prostituzione in un night. Nella lista, ci sono anche Corinto Mazzoni, parente di Olivieri, Stefania La Spada, parente del nuovo presidente dell'Azienda speciale Giuseppe La Spada, Ambra Saladino, parente del candidato consigliere della lista No euro Mario Saladino che appoggia Cordoma. Accanto a tutti i nomi e i cognomi presenti sulla lista c'è un numero da 1 a 52, forse, il seggio.

«Tra gli scrutatori», rivela Cordoma, «ci sono segnalazioni da diversi consiglieri e assessori candidati nelle liste di Manola Musa». «Nel suo elenco ci sono anche amici e parenti», risponde Musa, «sono scelte che gli uomini fanno a seconda della loro coscienza: io vado in giro a testa alta, non so se altri possono fare lo stesso. Cordoma non può nascondersi dietro la falsa ipocrisia di aver messo dentro disoccupati perché non è vero». «Una tempesta in un bicchiere d'acqua, tutti sono cittadini e anche i parenti degli amministratori possono essere disoccupati», ribatte Cordoma, «in tanti sono venuti da me a chiedere lavoro e ho detto loro che gli avrei fatto fare gli scrutatori. Il nervosismo significa il solito attacamento alla spartizione clientelare. Il silenzio di alcuni candidati sarebbe stato d'oro», dice il sindaco, «invece, il livore che traspare dalle dichiarazioni è la chiara testimonianza che costoro non hanno voluto capire il mio gesto di nominare scrutatori tutti i cittadini presenti tra il pubblico durante la seduta della commissione elettorale, persone tra l'altro a me sconosciute, dando il segnale chiaro che i partiti devono finirla con la loro egemonia». «Le persone presenti in commissione sono state inserite da Cordoma soltanto dopo un attacco dell'assessore Mimmo Di Giacomo», riferisce Ottavio De Martinis, Pdl, «è vergognoso quello che dice il sindaco. Comunque, amici e parenti nella sua lista ci sono».

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