«Scuole, due su tre fuorilegge: mancano le agibilità statiche» 

I giovani del Pd, affiancati da D’Amico e dai senior del partito presentano la legge che mette in sicurezza gli alunni

PESCARA. Fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, introduzione della figura professionale dello psicologo in ogni istituto, tariffe gratuite o ridotte sui mezzi pubblici e borse di studio più ampie e accessibili in risposta all’abbandono scolastico che in Abruzzo si attesta al 9,1%. E poi: spazi culturali inclusivi, interventi per abbattere il divario digitale e per migliorare il welfare studentesco; educazione sessuale, all’alimentazione, all’affettività e contro le violenze di genere, con la carriera alias per tutelare i ragazzi in transizione di genere.
Sono questi i punti principali della proposta di legge regionale dei Giovani democratici “Ritorniamo diritti al futuro” che arriva il giorno dopo le manifestazioni che hanno riempito le piazze di tutta Italia per quello che è stato ribattezzato il “No Meloni Day”, lo sciopero contro le misure del Governo sull’istruzione pubblica. In concomitanza con la giornata internazionale degli studenti, che si celebra oggi, il segretario regionale dei Gd Saverio Gileno rivendica la necessità di una nuova legge sul diritto allo studio in Abruzzo per riformare la normativa del 1978, che preveda maggiori investimenti e diritti.
I NUMERI DELL’EMERGENZA
In Abruzzo il tasso di abbandono scolastico è pari al 9,1%. Tra lo scorso anno scolastico e quello attuale, la regione ha perso circa 8.000 iscritti. Le criticità sono state analizzate ieri in una conferenza stampa dei Giovani democratici nella sede del consiglio regionale a Pescara, alla quale hanno partecipato il segretario regionale del Pd Daniele Marinelli con i consiglieri regionali dem Silvio Paolucci, Antonio Di Marco e Luciano D’Amico. A snocciolare i numeri di quella che è stata definita una vera emergenza scolastica, sono stati i rappresentanti dei Gd Gileno, Pia Finoli (vicesegretaria regionale) e Federico Proterra (presidente provinciale di Pescara). Solo il 30,93% degli edifici scolastici abruzzesi è dotato di certificato di agibilità statica, il 31,96% ha un piano di prevenzione incendi, il 56,6% è stato collaudato staticamente e il 33,1% dispone di un piano di evacuazione. Inoltre, più di 600 edifici scolastici si trovano in zone sismiche 1 e 2, e appena il 10% di questi risulta progettato secondo la normativa antisismica vigente (CittadinanzAttiva 2024).
LE RICHIESTE DEGLI STUDENTI
I Giovani democratici hanno realizzato un sondaggio tra gli studenti delle superiori che ha evidenziato carenze strutturali (sulle sedi) e sociali, con il 60% dei ragazzi che non si sente sicuro e l’84% che ritiene necessaria la presenza dello psicologo scolastico. «L’attuale sistema normativo sul diritto allo studio è del 1978», si legge nel report diffuso dai giovani dem, «con successive micro-modifiche nel corso degli anni: è dunque assente da 46 anni uno schema normativo unitario e chiaro. Inoltre, le politiche per il diritto allo studio abruzzesi sono insufficienti, poiché su circa 100.000 studentesse e studenti delle scuole medie e superiori, solo 18mila – di cui tre quarti delle scuole medie – potranno accedere al servizio del rimborso dei libri di testo. La Regione Abruzzo non investe nemmeno un euro: è il ministero dell’Istruzione a finanziare l’intera operazione. Questa misura è ulteriormente limitata da condizioni restrittive: l’accesso ai bonus è riservato solo alle famiglie con Isee non superiore ai 15.000 euro, una soglia troppo bassa, che esclude molti studenti che ne avrebbero bisogno».
LE 8 PROPOSTE
Di qui la proposta di legge “Ritorniamo Diritti al futuro”. Il testo introduce misure per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, attraverso investimenti straordinari; la presenza di uno psicologo scolastico in ogni istituto; agevolazioni per i trasporti degli studenti, con tariffe gratuite o ridotte; borse di studio più ampie e accessibili; promozione di spazi culturali e inclusivi e interventi mirati a ridurre il divario digitale; educazione all’affettività, sessuale e contro le violenze di genere, con la carriera alias per tutelare gli studenti in transizione di genere; educazione per corretto stile di vita e alimentazione sana; una conferenza regionale per il diritto allo studio con la partecipazione di sindacati e studenti per monitorare l’attuazione degli interventi.
«La Regione può fare molto in termini di programmazione», ha evidenziato D’Amico, leader del Patto per l’Abruzzo, «appare evidente l’importanza di avere una nuova legge sul diritto allo studio in Abruzzo». La parola passa alla Regione.
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