Sentimento e natura nella mostra dei pittori abruzzesi
PESCARA. "Il sentimento della Natura", la grande mostra pittorica in corso al Museo Vittoria Colonna di Pescara, rappresenta un'occasione straordinaria per lasciarsi catturare dal racconto...
PESCARA. "Il sentimento della Natura", la grande mostra pittorica in corso al Museo Vittoria Colonna di Pescara, rappresenta un'occasione straordinaria per lasciarsi catturare dal racconto antropologico e romantico dell'Abruzzo arcaico profondamente amato, e costantemente rappresentato, dagli artisti abruzzesi al tempo dell'Unità d'Italia. Dai fratelli Palizzi, a Patini, Michetti, Celommi, Basilio Cascella e altri autori meno noti (ma non per questo secondari), interpreti di un mondo primitivo e mitologico - la terra d'Abruzzo - popolato da una umanità quasi consacrata nei gesti, nelle attitudini, nei costumi e nei luoghi di appartenenza, dal mare ai monti che ne dominano il paesaggio. Immaginario che ha alimentato l'ispirazione dei molti artisti abruzzesi dell'epoca, protagonisti di una stagione di sorprendente livello artistico per molti versi tutta da scoprire e rivalutare alla luce della grande tradizione pittorica europea. In esposizione nel museo di via Gramsci - che festeggia il decennale proprio con questa rassegna che occupa tutte le sale della struttura - 105 opere di ventidue rappresentanti della Scuola pittorica abruzzese «troppo spesso sommariamente ricondotta sotto l’ala della Scuola napoletana dalla quale invece si discosta decisamente, si differenzia e si distingue», come fa rilevare la soprintendente ai Beni culturali dell'Abruzzo Lucia Arbace, curatrice della mostra e autrice dell'introduzione critica in catalogo. Gli artisti presenti in mostra sono Giuseppe, Filippo, Francesco Paolo e Nicola Palizzi, Teofilo Patini, Francesco Paolo Michetti, Pasquale e Raffaello Celommi, Basilio Cascella, Gabriele Smargiassi, Nicola De Laurentis, Giuseppe Bonolis, Gaetano Esposito, Gennaro Della Monica, Vittorio Scarselli, Cesare Averardi, Vincenzo Gagliardi, Ernesto Aurini, Carlo Patrignani, Fausto Zonaro, Alfonso Muzii, Vincenzo Rosati, Paolo De Cecco, Valerico Laccetti, Augusto De Arcangelis e Antonio Gianfante. Molte delle opere esposte provengono dalle collezioni di musei pubblici abruzzesi, come il Museo nazionale dell’Aquila; il resto da collezioni private e dagli stessi eredi degli artisti. È il caso delle tele del musicista, e pittore, Paolo De Cecco «assiduo frequentatore del Cenacolo michettiano e che mai aveva fatto conoscere le sue tele, di cui alcune qui esposte grazie al nipote che le conserva in campagna a Spoltore, nella masseria dove vive», fa notare Augusto Di Luzio, presidente della Fondazione Paparella Treccia che promuove la mostra con Fondazione PescarAbruzzo e Comune di Pescara. La mostra è divisa in sezioni: il Ritratto, il Paesaggio, sezione omaggio a Patini, quella denominata “Una finestra della Natura”, e altre tre sezioni dedicate rispettivamente a Michetti (che produceva da sé anche le cornici delle sue tele, come si può vedere tra i Ritratti), Cascella e Paolo De Cecco abbinato a Vincenzo Rosati. Spicca il verismo sociale e paesaggistico di Patini, la potenza naturalistica di Michetti unita alla profonda conoscenza del folclore popolare (un capolavoro assoluto, l'olio su tela “I morticelli”, del 1880, è esposto al piano superiore, ed è l'icona scelta per la copertina del catalogo e il manifesto della mostra), le nature coniugate a soggetti faunistici e a scene dal vivo dei Palizzi (l'olio dei Pastorelli nel bosco, firmato da Filippo, è tra le più poetiche delle opere in mostra) le luminose atmosfere e i nudi dello "strepitoso" Celommi, "particolarmente apprezzato dal pubblico" come conferma Di Luzio. Promossa con l'adesione del Presidente della Repubblica, "Il sentimento della natura" è aperta al pubblico fino al 25 novembre, orario 9.30-13.30, 15-20. Il biglietto d'ingresso costa 6 euro, 4 il ridotto; catalogo illustrato di 200 pagine (Ianieri edizioni) a 20 euro, info 085.4283759. Oltre duemila i visitatori paganti dal 7 luglio, giorno di apertura, e altrettanto il pubblico scolastico finora prenotato, anche da fuori regione.
Jolanda Ferrara
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