PESCARA
Sgarbi in lite con i prof pescaresi: hanno rifiutato la visita al museo
Il sottosegretario alla Cultura offre l’ingresso a due classi dello Scientifico, ma i docenti dicono no. La vice preside: avevano altri impegnI
PESCARA. La visita a Ferrara e l’incontro, proprio davanti a palazzo dei Diamanti, con il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, presidente della fondazione Ferrara Arte che offre alle due classi pescaresi del liceo scientifico “da Vinci” l’ingresso gratuito alla mostra “Rinascimento a Ferrara”. Ma inaspettato, per il critico d’arte, arriva il no dei tre docenti accompagnatori, un insegnante di scienze e due professoresse di lettere: «Dobbiamo andare a mangiare e poi c’è il giro in bicicletta della città. Ci sono le regole da rispettare».
E di fronte all’insistenza di Sgarbi reduce dalla biglietteria a cui aveva raccomandato l’ingresso delle due classi ospiti, la risposta secca dei professori prima di voltargli le spalle: «Con 40 ragazzi non si possono avere imprevisti. Siamo liberi di gestire la nostra giornata, ragazzi andiamo». E Sgarbi sbotta alla sua maniera, come è documentato nel video girato ieri poco dopo le 13,30, in cui promette di riferire tutto al ministro dell’Istruzione Valditara e come racconta lui stesso al Centro.
«Ci sono rimasto malissimo, era una gentilezza da parte mia, non volevo imporre la cultura, ma offrire a quei 40 ragazzi la possibilità di arricchirsi visitando una mostra che avevano lì a pochi passi, piena di capolavori arrivati da tutto il mondo, dal Metropolitan, dal Louvre. E invece niente, le regole dei professori hanno impedito ai ragazzi di conoscere dei capolavori perché, hanno detto i professori, non è previsto. E quindi le regole vi impongono di stare in un luogo meraviglioso e di voltargli le spalle per andare in un qualunque ristorante? Sono sconcertato sì», ripete Sgarbi più amareggiato che polemico, «quegli insegnanti meriterebbero di andare all’asilo se ritengono che sia meglio andare in bicicletta e a mangiare, che andare a vedere una mostra sul Rinascimento. Alla fine i ragazzi sono stati portati via non sapendo cosa hanno perduto, indifferenti, senza nessun rimpianto, a causa di insegnanti che non hanno il senso dell’imprevisto. Ma la conoscenza nasce perché uno trova una strada che credeva di non dover percorrere. E non mi venissero a dire che sono stato prepotente. Magari prepotente nella gentilezza di offrire ai ragazzi che mi avevano riconosciuto alla fine di una registrazione televisiva, la visita gratuita al museo del Rinascimento, e prima ancora al castello. Per vedere poi disprezzata la cultura in nome delle regole».
Uno sfogo che il sottosegretario ha affidato anche a un secondo video in cui, commentando l’episodio finito con i “saluti” agli insegnanti alla sua colorita maniera, conclude: «Magari da questa cosa verrà fuori una polemica, ma volevo solo offrire ai ragazzi un’occasione per arricchirsi». E in serata, dal “da Vinci” è la vice preside Concetta Maiezza a spiegare la posizione degli insegnanti, dopo averli contattati telefonicamente a Bologna: «I ragazzi non erano in viaggio di istruzione, di quelli classici nelle città d’arte, ma il professore di scienze aveva prenotato da mesi un laboratorio di area medico-scientifica alla Fondazione Golinelli di Bologna, con orari ben precisi, che andavano rispettati. Le due classi sono partite questa mattina (ieri ndr) da Pescara e i colleghi hanno voluto inserire comunque la visita a Ferrara prenotando una guida per un giro veloce della città. Quando hanno incontrato il professor Sgarbi erano in prossimità del palazzo Diamanti per restituire le radioguide, perché si era fatto abbondantemente tardi per proseguire verso Bologna. Non è che i docenti preferissero andare a mangiare piuttosto che vedere la mostra», sottolinea la vice preside rispondendo a Sgarbi, «ma avevano quelle prenotazioni da rispettare. I colleghi hanno declinato l’invito non perché non ne riconoscessero il valore, ma perché avevano una tabella di marcia con gli autisti. La visita a Ferrara è stata una visita a latere, altrimenti avremmo certamente previsto la mostra. Siamo rammaricati che il professor Sgarbi abbia nominato il liceo che giammai si sarebbe sognato di disprezzare la visita gratuita al museo. Ma avremo modo di comunicare con Sgarbi e di chiarire insieme».