Sgominata la banda delle moto
Arrestati pescarese e togolese: per rubare, utilizzavano minorenni.
PESCARA. Avevano costituito un «gruppo organizzato per rubare moto di grossa cilindrata destinate al mercato estero». I carabinieri lo hanno sgominato con l’arresto di Mario Bolognese, 20 anni, di Pescara, e Ayeboua Kossi, 26 anni, originario del Togo e residente in città. La banda delle moto preferiva le Triumph, ma non disdegnava altri motocicli di grossa cilindrata. Bolognese rubava le motociclette insieme a un minore e ad altre persone, presumibilmente minorenni, non ancora identificate. Tra il 7 e il 26 agosto hanno messo a segno 12 colpi a Pescara e Francavilla. Kossi nascondeva la refurtiva in un magazzino a Villa Raspa di Spoltore e provvedeva a piazzarla all’estero. I carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Pescara, coordinato dal colonnello Giovanni Esposito Alaia, ha rintracciato il ladro di motociclette e il ricettatore. Il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere e i due sono rinchiusi al San Donato.
FURTI IN SERIE. Le indagini partono da una serie di furti cominciati il 6 agosto. In poco più di due settimane scompaiono tra Pescara e Francavilla 12 moto. La serie di furti insospettisce gli inquirenti per le modalità: le motociclette sono tutte rubate in strada, manomettendo il sistema di accensione e gli antifurto. I sospetti poi aumentano per il tipo di moto rubate: sei Triumph, due Ducati, due Augusta, una Cagiva e una Majestic.
LE INDAGINI. I carabinieri cominciano una serie di servizi mirati e il 26 agosto arriva la svolta nelle indagini. Una pattuglia in borghese e a bordo di un’auto di copertura, intercetta un gruppo di moto in via Italia a Villa Raspa di Spoltore. Tra le motociclette c’è una Triumph verde. La targa non lascia dubbi: è una delle moto rubate. La pattuglia perlustra la frazione e, al confine tra Pescara e Spoltore, nota tre giovani che indossano caschi da moto ma camminano a piedi. I carabinieri li inseguono. Due riescono a scappare, mentre un terzo è bloccato: è Mario Bolognese. Il suo abbigliamento e il casco confermano che era quello alla guida della Triumph.
IL MAGAZZINO. Bolognese prima dice di non sapere dove sia la moto, poi conduce i militari in un magazzino al numero 1 di via Italia a Villa Raspa di Spoltore. Nel deposito ci sono due motorini e le dodici moto rubate tra Pescara e Francavilla. Sono nascoste dietro una catasta e sono separate l’una dall’altra con scatole e coperte a mo’ di protezione. Il magazzino è in affitto a un cittadino originario del Togo, Ayeboua Adje Kossi, che è subito individuato dai carabinieri.
LE PERQUISIZIONI. È Bolognese a spiegare ai militari il ruolo di Kossi. Il togolese aveva il compito di spedire le moto all’estero, nascoste tra la merce usata che si procurava in un negozio pescarese. Kossi nega le accuse e dice di non sapere nulla dei traffici di Bolognese, a cui ha solo dato le chiavi del locale. Tuttavia, durante una seconda perquisizione nel locale di via Italia e nella sua casa, viene trovata un’altra Ducati rubata a Pescara. I confronti dei tabulati telefonici chiariscono il quadro e il 14 settembre il gip, Maria Michela Di Fine, su richiesta del pm Gennaro Varone, dispone la custodia in carcere di Bolognese e Kossi con le accuse di furto aggravato e associazione per delinquere.
FURTI IN SERIE. Le indagini partono da una serie di furti cominciati il 6 agosto. In poco più di due settimane scompaiono tra Pescara e Francavilla 12 moto. La serie di furti insospettisce gli inquirenti per le modalità: le motociclette sono tutte rubate in strada, manomettendo il sistema di accensione e gli antifurto. I sospetti poi aumentano per il tipo di moto rubate: sei Triumph, due Ducati, due Augusta, una Cagiva e una Majestic.
LE INDAGINI. I carabinieri cominciano una serie di servizi mirati e il 26 agosto arriva la svolta nelle indagini. Una pattuglia in borghese e a bordo di un’auto di copertura, intercetta un gruppo di moto in via Italia a Villa Raspa di Spoltore. Tra le motociclette c’è una Triumph verde. La targa non lascia dubbi: è una delle moto rubate. La pattuglia perlustra la frazione e, al confine tra Pescara e Spoltore, nota tre giovani che indossano caschi da moto ma camminano a piedi. I carabinieri li inseguono. Due riescono a scappare, mentre un terzo è bloccato: è Mario Bolognese. Il suo abbigliamento e il casco confermano che era quello alla guida della Triumph.
IL MAGAZZINO. Bolognese prima dice di non sapere dove sia la moto, poi conduce i militari in un magazzino al numero 1 di via Italia a Villa Raspa di Spoltore. Nel deposito ci sono due motorini e le dodici moto rubate tra Pescara e Francavilla. Sono nascoste dietro una catasta e sono separate l’una dall’altra con scatole e coperte a mo’ di protezione. Il magazzino è in affitto a un cittadino originario del Togo, Ayeboua Adje Kossi, che è subito individuato dai carabinieri.
LE PERQUISIZIONI. È Bolognese a spiegare ai militari il ruolo di Kossi. Il togolese aveva il compito di spedire le moto all’estero, nascoste tra la merce usata che si procurava in un negozio pescarese. Kossi nega le accuse e dice di non sapere nulla dei traffici di Bolognese, a cui ha solo dato le chiavi del locale. Tuttavia, durante una seconda perquisizione nel locale di via Italia e nella sua casa, viene trovata un’altra Ducati rubata a Pescara. I confronti dei tabulati telefonici chiariscono il quadro e il 14 settembre il gip, Maria Michela Di Fine, su richiesta del pm Gennaro Varone, dispone la custodia in carcere di Bolognese e Kossi con le accuse di furto aggravato e associazione per delinquere.