Shopping in centro con soldi falsi
Arrestati due giovani napoletani dopo i sospetti di alcuni commercianti.
PESCARA. Mini-vacanza a Pescara per fare shopping. Tre o quattro giorni in riva all’Adriatico, in hotel, con l’unico obiettivo di andar per negozi e comprare con soldi falsi. Era il progetto di 2 giovani campani, arrestati però appena lo hanno attuato. Due commercianti hanno subito scoperto che il denaro che tentavano di piazzare era fasullo e hanno consentito di bloccare i due.
In carcere sono finiti Ferdinando Improta, di 20 anni, e Gennaro Ciotola, di 19, incensurati di Portici, in provincia di Napoli. Sono accusati di detenzione e spendita di banconote falsificate e il denaro che stavano cercando di utilizzare è finito sotto sequestro. La polizia ha trovato 1.250 euro in banconote da 50 perfettamente riprodotte, e proprio ascoltando i due il personale della squadra volante e del reparto prevenzione crimine “Abruzzo” hanno scoperto che si tratta di soldi acquistati da intermediari napoletani, costati 7 euro a bigliettone.
La polizia, spiegano Stefania Greco e Vincenzo Di Ruberto dalla questura, ha ricevuto segnalazioni da due negozi diversi che indicavano la presenza in centro di due giovani campani che tentavano di pagare con biglietti falsi da 50 euro. I due agivano separatamente, entrando ognuno per conto proprio e cercando di appioppare al commerciante di turno il denaro contraffatto. La stessa scena, riferiscono sempre dalla questura, si sarebbe riproposta in un tabaccaio di corso Umberto e in una pizzeria di piazza Salotto. Sia in un caso che nell’altro, però, il colpo non è riuscito. L’addetta della pizzeria, alla quale erano stati chiesti «pizza e Coca», ha passato i 50 euro sotto il dispositivo che avverte se la banconota e contraffatta e ha visto che si trattava di cartamoneta fasulla. Ha chiesto spiegazioni e i due si sono mostrati stupiti, dicendo di aver ritirato poco prima il denaro al bancomat.
Hanno ripreso i soldi e sono andati via senza consumare, ma la commessa ha composto il 113 e riferito tutto. I napoletani hanno fatto qualche centinaio di metri, hanno raggiunto una tabaccheria e anche lì la commerciante ha subito capito che c’era qualcosa che non andava. Ha maneggiato con cura la banconota e sentendo che era carta straccia ha annunciato che avrebbe avvisato la polizia. I due si sono affrettati a lasciare il negozio, lasciando sul banco i 50 euro che volevano rifilare alla tabaccaia. E’ partita così la seconda telefonata al 113 per cui volante e reparto “Abruzzo” hanno attivato le ricerche dei due, dei quali avevano una descrizione precisa, a partire dai tatuaggi che i napoletani hanno sulla mano e sul collo. Quando i poliziotti li hanno individuati e fermati hanno notato che avevano la chiave di una stanza di hotel, per cui è scattata la perquisizione che ha consentito di trovare sotto il televisore 18 banconote false, tutte con gli stessi due numeri seriali.
Scoperto anche uno smalto trasparente che si presume venisse usato per rendere il denaro contraffatto il più simile possibile a quello vero. I napoletani hanno ammesso, poi, di aver gettato sotto un’auto parcheggiata in via Mazzini altre cinque banconote, quando si sono accorti di essere stati scoperti. Solo uno dei 25 bigliettoni da 50 euro comprati a Napoli è stato rifilato a un edicolante del centro, il quale ha consegnato ai clienti 40 euro veri, poi usati per pagare l’hotel. Con questa strategia i due avrebbero continuato a distribuire nei piccoli negozi denaro falso, ottenendo in resto denaro vero. Non hanno fatto i conti, però, né con gli apparecchi che consentono di scoprire se i soldi sono finti, né con l’esperienza dei commercianti.
In carcere sono finiti Ferdinando Improta, di 20 anni, e Gennaro Ciotola, di 19, incensurati di Portici, in provincia di Napoli. Sono accusati di detenzione e spendita di banconote falsificate e il denaro che stavano cercando di utilizzare è finito sotto sequestro. La polizia ha trovato 1.250 euro in banconote da 50 perfettamente riprodotte, e proprio ascoltando i due il personale della squadra volante e del reparto prevenzione crimine “Abruzzo” hanno scoperto che si tratta di soldi acquistati da intermediari napoletani, costati 7 euro a bigliettone.
La polizia, spiegano Stefania Greco e Vincenzo Di Ruberto dalla questura, ha ricevuto segnalazioni da due negozi diversi che indicavano la presenza in centro di due giovani campani che tentavano di pagare con biglietti falsi da 50 euro. I due agivano separatamente, entrando ognuno per conto proprio e cercando di appioppare al commerciante di turno il denaro contraffatto. La stessa scena, riferiscono sempre dalla questura, si sarebbe riproposta in un tabaccaio di corso Umberto e in una pizzeria di piazza Salotto. Sia in un caso che nell’altro, però, il colpo non è riuscito. L’addetta della pizzeria, alla quale erano stati chiesti «pizza e Coca», ha passato i 50 euro sotto il dispositivo che avverte se la banconota e contraffatta e ha visto che si trattava di cartamoneta fasulla. Ha chiesto spiegazioni e i due si sono mostrati stupiti, dicendo di aver ritirato poco prima il denaro al bancomat.
Hanno ripreso i soldi e sono andati via senza consumare, ma la commessa ha composto il 113 e riferito tutto. I napoletani hanno fatto qualche centinaio di metri, hanno raggiunto una tabaccheria e anche lì la commerciante ha subito capito che c’era qualcosa che non andava. Ha maneggiato con cura la banconota e sentendo che era carta straccia ha annunciato che avrebbe avvisato la polizia. I due si sono affrettati a lasciare il negozio, lasciando sul banco i 50 euro che volevano rifilare alla tabaccaia. E’ partita così la seconda telefonata al 113 per cui volante e reparto “Abruzzo” hanno attivato le ricerche dei due, dei quali avevano una descrizione precisa, a partire dai tatuaggi che i napoletani hanno sulla mano e sul collo. Quando i poliziotti li hanno individuati e fermati hanno notato che avevano la chiave di una stanza di hotel, per cui è scattata la perquisizione che ha consentito di trovare sotto il televisore 18 banconote false, tutte con gli stessi due numeri seriali.
Scoperto anche uno smalto trasparente che si presume venisse usato per rendere il denaro contraffatto il più simile possibile a quello vero. I napoletani hanno ammesso, poi, di aver gettato sotto un’auto parcheggiata in via Mazzini altre cinque banconote, quando si sono accorti di essere stati scoperti. Solo uno dei 25 bigliettoni da 50 euro comprati a Napoli è stato rifilato a un edicolante del centro, il quale ha consegnato ai clienti 40 euro veri, poi usati per pagare l’hotel. Con questa strategia i due avrebbero continuato a distribuire nei piccoli negozi denaro falso, ottenendo in resto denaro vero. Non hanno fatto i conti, però, né con gli apparecchi che consentono di scoprire se i soldi sono finti, né con l’esperienza dei commercianti.