Presentata a Pescara la fondazione di Urso e Castiglione
Si allarga la galassia Pdl Nasce «Identità domani»
PESCARA. Nasce un nuovo movimento all’interno al Pdl, una fondazione che riprende i temi tradizionali del centrodestra, quelli più vicini ad An e a Fini, ma con uno sguardo al futuro. Si chiama Identità Domani ed è la fondazione di Silvio Masci, dermatologo all’ospedale di Chieti, che ieri, di fronte alla sala piena dell’auditorium De Cecco di Pescara, ha tenuto a battesimo il nuovo soggetto. «Non siamo chiusi in una corazza di valori», ha detto Masci, «ma vogliamo stimolare la discussione; non siamo una corrente, ma una fucina di idee».
Identità Domani entra nel panorama abruzzese delle fondazioni quasi come una branchia di Farefuturo, la fondazione nata da un’idea del presidente della Camera, Gianfranco Fini, e con cui condivide il sostegno ai valori tradizionali diffusi attraverso attività culturali, convegni e ricerche. A presentare la neonata fondazione, accanto al presidente Masci, c’era uno dei suoi maggiori promotori, Alfredo Castiglione, vicepresidente della giunta regionale, che l’ha descritta anche come «l’espressione di un governo del fare». Ma la serata di ieri, è stata anche l’occasione per annuciare la nascita di Identità Domani attraverso un dibattito, «Governare domani», su temi attuali: l’immigrazione, l’ascensore sociale, i diritti e l’ecologia.
Tra i relatori, nel convegno moderato dal direttore del Centro, Luigi Vicinanza, c’erano Adolfo Urso, vice ministro allo Sviluppo economico e segretario della fondazione Farefuturo e Mario Ciampi, direttore della fondazione finiana. Nella platea, tanti politici del Pdl, il senatore Fabrizio Di Stefano, il capogruppo regionale, Gianfranco Giuliante, i consiglieri regionali Alessandra Petri e Nicoletta Verì; assente Lorenzo Sospiri, ma c’erano anche molti imprenditori, tra cui il vice presidente di Honda Italia, Silvio Di Lorenzo. «Il compito delle fondazioni è anche quello di formare la classe dirigente», ha spiegato Urso, «di essere spinta propulsiva alle idee. E oggi la destra si occupa di valori che un tempo erano un baluardo della sinistra: l’integrazione, il posto fisso che ha bloccato la società e che non ha permesso a un operaio di diventare imprenditore.
Queste sono le idee di un partito che appartiene a tutti». Nell’auditorium, c’erano anche tanti cittadini ma soprattutto politici, consiglieri comunali e provinciali. Politici che appartengono già ad altre fondazioni, come Giuliante, esponente Della Libertà e che si iscriverà alla fondazione di Masci. «Certo, perché si muovono in maniera sinergica, condividono le stesse idee». Più freddo, il senatore Di Stefano, animatore di Cantiere Abruzzo: «La sala mi è sembrata gelida», dice dopo il convegno, «e io non ho capito quali sono i valori su cui poggia la fondazione».
Identità Domani entra nel panorama abruzzese delle fondazioni quasi come una branchia di Farefuturo, la fondazione nata da un’idea del presidente della Camera, Gianfranco Fini, e con cui condivide il sostegno ai valori tradizionali diffusi attraverso attività culturali, convegni e ricerche. A presentare la neonata fondazione, accanto al presidente Masci, c’era uno dei suoi maggiori promotori, Alfredo Castiglione, vicepresidente della giunta regionale, che l’ha descritta anche come «l’espressione di un governo del fare». Ma la serata di ieri, è stata anche l’occasione per annuciare la nascita di Identità Domani attraverso un dibattito, «Governare domani», su temi attuali: l’immigrazione, l’ascensore sociale, i diritti e l’ecologia.
Tra i relatori, nel convegno moderato dal direttore del Centro, Luigi Vicinanza, c’erano Adolfo Urso, vice ministro allo Sviluppo economico e segretario della fondazione Farefuturo e Mario Ciampi, direttore della fondazione finiana. Nella platea, tanti politici del Pdl, il senatore Fabrizio Di Stefano, il capogruppo regionale, Gianfranco Giuliante, i consiglieri regionali Alessandra Petri e Nicoletta Verì; assente Lorenzo Sospiri, ma c’erano anche molti imprenditori, tra cui il vice presidente di Honda Italia, Silvio Di Lorenzo. «Il compito delle fondazioni è anche quello di formare la classe dirigente», ha spiegato Urso, «di essere spinta propulsiva alle idee. E oggi la destra si occupa di valori che un tempo erano un baluardo della sinistra: l’integrazione, il posto fisso che ha bloccato la società e che non ha permesso a un operaio di diventare imprenditore.
Queste sono le idee di un partito che appartiene a tutti». Nell’auditorium, c’erano anche tanti cittadini ma soprattutto politici, consiglieri comunali e provinciali. Politici che appartengono già ad altre fondazioni, come Giuliante, esponente Della Libertà e che si iscriverà alla fondazione di Masci. «Certo, perché si muovono in maniera sinergica, condividono le stesse idee». Più freddo, il senatore Di Stefano, animatore di Cantiere Abruzzo: «La sala mi è sembrata gelida», dice dopo il convegno, «e io non ho capito quali sono i valori su cui poggia la fondazione».