Sit in davanti alla sede Inps «C’è il rischio chiusura»
PESCARA. «Attenzione quest’ufficio è a rischio chiusura, chiuso per tagli», si legge sul cartello esposto davanti alla sede dell’Inps di via Paolucci. Ieri mattina, i dipendenti e i rappresentanti...
PESCARA. «Attenzione quest’ufficio è a rischio chiusura, chiuso per tagli», si legge sul cartello esposto davanti alla sede dell’Inps di via Paolucci. Ieri mattina, i dipendenti e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno dato vita a un numeroso sit-in per protestare contro il taglio agli organici e alle risorse previsto dalla spending review e dal disegno di legge sulla stabilità del Governo Monti.
«Se i tagli saranno approvati», si legge su un volantino distribuito durante la mobilitazione, «non saranno più garantiti i servizi dell’Inps a cittadini e pensionati. Un lavoratore Inps ogni 1.800 abitanti non ce la fa». I lavoratori che si sono fatti sentire davanti ai cancelli dell’Inps, indipendentemente dalle sigle sindacali di appartenenza, ammettono di fare il possibile per aiutare i cittadini che ogni giorno si presentano dall’altro lato dello sportello. Ma con le riduzioni degli organici e le decurtazioni economiche che stanno per essere approvate in Parlamento, i servizi saranno garantiti «con sempre maggiore difficoltà». «Se sei in coda e tardano le risposte», c’è scritto su un altro cartello, «il colpevole non è dall’altro lato dello sportello, ma siede al Governo. Meno personale e meno risorse equivalgono a meno servizi al cittadino».
«La protesta andrà avanti anche la prossima settimana», affermano risoluti Umberto Coccia (Cisl) e Paolo Castellucci (Cgil), “quando le normative saranno in discussione in Parlamento. Tagliare gli organici e le risorse vuol dire smantellare lo stato sociale, mentre i risparmi andrebbero fatti su tutte le consulenze pagate a peso d’oro che costano 60mila euro all’anno, sugli appalti, i servizi e le esternalizzazioni dei lavori che sono pagati invece 200mila euro».
Ylenia Gifuni
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