Smog, Pescara nella lista nera

Legambiente: viale Bovio è la peggiore. Spoltore più inquinata di Milano

PESCARA. Pescara è nella lista nera delle città italiane con la peggiore qualità dell'aria. Lo dice Legambiente presentando i dati del 2011. Addirittura, l'unica centralina presente sul territorio di Spoltore indica un livello di polveri sottili superiore a quello registrato a Milano.

È emergenza smog a Pescara e Spoltore. Il dossier Mal'aria pubblicato da Legambiente nazionale, posiziona il capoluogo adriatico in 34esima posizione all'interno di quel 67 per cento di città italiane che non rispettano i limiti di polveri sottili (Pm10) consentito dalla legge per la tutela della salute delle persone. I risultati dell'analisi arrivano proprio mentre nel Comune di Pescara si sta discutendo sull'opportunità della realizzazione in via Raiale, a ridosso della città, di una centrale a biomasse. L'azienda Fater è stata autorizzata a produrre energia elettrica e termica bruciando oli vegetali 24 ore su 24.

Il trend è peggiorato rispetto al 2010 con un aumento del 17 per cento, più della media nazionale che è del 12 per cento. Viale Bovio è la strada peggiore del nucleo cittadino, lì la centralina ha registrato lo scorso anno ben 69 superamenti. Il limite per la protezione della salute umana è di 35. Lo stabilisce il decreto legislativo 155 del 2010 che impone di non superare i 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo.

Il record negativo appartiene a Santa Teresa di Spoltore, dove per 140 giorni l'anno l'aria è stata irrespirabile, e il trend è peggiorativo. A questo punto è facile immaginare che la stessa situazione riguardi anche un'altra frazione, quella di Villa Raspa, naturale proseguimento dello stesso snodo metropolitano, dove però non sono presenti centraline di rilevamento. I dati non lasciano spazio alle interpretazioni: Torino, maglia nera in Italia, ha avuto 158 superamenti del limite di micropolveri consentito, Spoltore 140 e Milano addirittura di meno, 131.

«Se si considera che al 31 dicembre la centralina di Santa Teresa di Spoltore aveva rilevato ben 140 superamenti di Pm10», spiega Antonella Carlucci, della segreteria regionale di Legambiente, «il livello di inquinamento della nostra area metropolitana è a metà strada tra Milano e Torino. Il particolato emesso dagli scarichi delle autovetture, dagli impianti di riscaldamento e dai processi industriali, è composto da sostanze altamente dannose per la salute umana, per la loro capacità di penetrare in profondità nell'apparato respiratorio».

Un altro dato sconfortante, che dovrebbe destare la preoccupazione degli amministratori locali, è l'11esima posizione di Pescara per le emissioni di biossido di azoto. A fronte di una media consentita di 40 microgrammi a metro cubo, Pescara si attesta infatti sul valore medio di 50, mentre Teramo sfiora il limite con appena 38. Il biossido di azoto è un gas tossico dall'odore forte e pungente, e con grande potere irritante. È uno degli inquinanti tenuti particolarmente sotto controllo per la valutazione della qualità dell'aria, in quanto è una sostanza irritante per le vie respiratorie e per gli occhi, e può raggiungere gli alveoli e provocare l'edema polmonare.

«Il trasporto su strada incide per il 40 per cento sulle emissioni totali dei Pm10 nella sola città di Pescara», commenta Antonio Sangiuliano, direttore di Legambiente Abruzzo, «e per il 55 per cento sulle emissioni totali dell'ossido di azoto». Il resto è da imputare, secondo Legambiente, ai riscaldamenti, ai processi industriali e a quelli di produzione di energia.

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