Assoluzione confermata in Cassazione per un prof accusato di tentati atti sessuali su una 13enne

PESCARA

Sms amorosi all'allieva 13enne, prof assolto in Cassazione

Confermata la sentenza della corte d'Appello dell'Aquila: docente 40enne era stato condannato in primo grado per tentati atti sessuali con l'adolescente

ROMA. È stata confermata dalla Cassazione l'assoluzione ottenuta in appello, nel 2017, da un professore quarantenne condannato in primo grado per tentati atti sessuali con una minorenne per aver inviato «messaggi amorosi» a una sua allieva di 13 anni, per essersi appostato sotto casa della adolescente, per averla abbracciata in una occasione nella biblioteca ed essere stato «interrotto» dal «tempestivo intervento» dei genitori della ragazzina. Ad avviso del sostituto procuratore della suprema Corte, Giovanni Di Leo, doveva invece essere ripristinata la condanna pronunciata in primo grado dal giudice dell'udienza preliminare di Pescara nel 2016. Di diverso parere la Cassazione, che ha respinto il ricorso di padre e madre della 13enne contro il proscioglimento. Per la Cassazione, non è «manifestamente illogica o contraddittoria» la sentenza assolutoria, che ha parlato di comportamento «infantile» del prof, benché «la condotta complessivamente tenuta dall'imputato, nel periodo dal dicembre 2014 al 15 gennaio 2015, non avesse evidenziato, in modo inequivoco, l'intenzione dell'appagamento degli istinti sessuali nè la lesione del corretto sviluppo della sfera sessuale, compreso il profilo della libertà di autodeterminazione della ragazzina. Ciò perché le premesse e l'evoluzione del rapporto tra i due» scrivono gli ermellini, «non necessariamente portava a ritenere che sarebbe seguito un appagamento sessuale dell'imputato». Aggiunge la Suprema Corte che, «tuttavia», la corte d'Appello dell'Aquila «non ha mancato di stigmatizzare la condotta del docente come incongrua, infantile, connotata da un assoluto analfabetismo culturale, in quanto indirizzata verso una allieva di 13 anni con la quale aveva negligentemente instaurato una relazione privilegiata, del tutto inappropriata al contesto, senza tener conto delle inevitabili complicazioni psicologiche che avrebbero potuto derivarle».