Sono 3 i cinghiali uccisi nel parco Il M5S: è follia, denunce ignorate
Gli animali ammazzati a fucilate tra bambini e famiglie: erano entrati da una recinzione già rotta Torto e Verrocchio: «Sottovalutati i pericoli, un trauma per i piccoli. Non si può sparare così»
MONTESILVANO. Erano tre i cinghiali che, sabato pomeriggio, hanno fatto irruzione nel parco della Libertà, a Montesilvano, seminando il panico tra i bambini sui giochi e le famiglie. Tutti e tre gli animali sono stati abbattuti all’interno del parco, sotto gli occhi dei frequentatori, bambini compresi: nel giardino della zona turistica di Montesilvano, accanto a un centro commerciale, negozi, farmacia, cinema, palazzo dei congressi e polo alberghiero più grande d’Abruzzo, sono state esplose almeno tre fucilate. A sparare, nel giro di una ventina di minuti dalla segnalazione, è stato un volontario delle guardie venatorie: a terra, vicino alle altalene, tre carcasse di cinghiali insanguinati. E scoppia la polemica politica.
DENUNCIA DEL M5S
«Quanto accaduto a Montesilvano è follia, un fatto molto grave. Il trauma che hanno subìto i bambini e i loro genitori era evitabile», dicono la deputata del M5S Daniela Torto e il consigliere comunale Luca Verrocchio.
RETE ROTTA E MAI RIPARATA
I cinghiali erano entrati nel parco da una recinzione distrutta, come accertato dagli agenti della polizia locale guidati dal comandante Nicolino Casale, e non sarebbe stata neanche la prima volta: proprio per questo, il titolare del Rifugio Urbano, il chiosco del parco, aveva fatto diverse richieste di intervento al Comune al fine di aggiustare la rete rotta. Segnalazioni cadute nel vuoto: nessuno ha aggiustato la rete: adesso, con il pericolo scampato, la riparazione potrebbe avvenire nei prossimi giorni.
PERICOLO SOTTOVALUTATO «L’amministrazione comunale di centrodestra si è rivelata insensibile a una situazione pericolosa», dicono Torto e Verrocchio, «dato che la recinzione del parco non era stata adeguatamente potenziata per evitare le scorribande dei cinghiali che si erano ripetute negli ultimi tempi. Il tutto nonostante le numerose segnalazioni arrivate in Comune ed evidentemente passate inosservate».
LUNGO IL SALINE
Da almeno due anni, le scorribande dei cinghiali che risalgono il corso del fiume Saline alla ricerca di cibo non sono un fatto isolato tanto che, a gennaio del 2022, il sindaco Ottavio De Martinis, aveva firmato un’ordinanza, valida fino al 2027, che permette l’abbattimento degli ungulati, ma solo per mano delle guardie venatorie autorizzate e sotto la guida della polizia locale. In meno di tre anni sono già 31 gli animali uccisi dai volontari.
RISCHIO PROIETTILI
Ma secondo il M5S sparare ai cinghiali in luoghi pubblici potrebbe provocare incidenti: «La possibilità di sparare in luoghi pubblici nasce da una forzatura nella prima legge di bilancio da parte di Fratelli d’Italia, a cui avevamo già preannunciato che il rischio sarebbe stato quello di veder minacciata l’incolumità delle persone», sottolineano Torto e Verrocchio. «È chiaro che questo centrodestra pensa di risolvere i problemi legati agli animali selvatici solo con i fucili senza percorrere azioni alternative come le recinzioni dei parchi o un controllo meno cruento. La vicenda dei cervi che vogliono abbattere in Abruzzo ne è la testimonianza». (p.l.)
DENUNCIA DEL M5S
«Quanto accaduto a Montesilvano è follia, un fatto molto grave. Il trauma che hanno subìto i bambini e i loro genitori era evitabile», dicono la deputata del M5S Daniela Torto e il consigliere comunale Luca Verrocchio.
RETE ROTTA E MAI RIPARATA
I cinghiali erano entrati nel parco da una recinzione distrutta, come accertato dagli agenti della polizia locale guidati dal comandante Nicolino Casale, e non sarebbe stata neanche la prima volta: proprio per questo, il titolare del Rifugio Urbano, il chiosco del parco, aveva fatto diverse richieste di intervento al Comune al fine di aggiustare la rete rotta. Segnalazioni cadute nel vuoto: nessuno ha aggiustato la rete: adesso, con il pericolo scampato, la riparazione potrebbe avvenire nei prossimi giorni.
PERICOLO SOTTOVALUTATO «L’amministrazione comunale di centrodestra si è rivelata insensibile a una situazione pericolosa», dicono Torto e Verrocchio, «dato che la recinzione del parco non era stata adeguatamente potenziata per evitare le scorribande dei cinghiali che si erano ripetute negli ultimi tempi. Il tutto nonostante le numerose segnalazioni arrivate in Comune ed evidentemente passate inosservate».
LUNGO IL SALINE
Da almeno due anni, le scorribande dei cinghiali che risalgono il corso del fiume Saline alla ricerca di cibo non sono un fatto isolato tanto che, a gennaio del 2022, il sindaco Ottavio De Martinis, aveva firmato un’ordinanza, valida fino al 2027, che permette l’abbattimento degli ungulati, ma solo per mano delle guardie venatorie autorizzate e sotto la guida della polizia locale. In meno di tre anni sono già 31 gli animali uccisi dai volontari.
RISCHIO PROIETTILI
Ma secondo il M5S sparare ai cinghiali in luoghi pubblici potrebbe provocare incidenti: «La possibilità di sparare in luoghi pubblici nasce da una forzatura nella prima legge di bilancio da parte di Fratelli d’Italia, a cui avevamo già preannunciato che il rischio sarebbe stato quello di veder minacciata l’incolumità delle persone», sottolineano Torto e Verrocchio. «È chiaro che questo centrodestra pensa di risolvere i problemi legati agli animali selvatici solo con i fucili senza percorrere azioni alternative come le recinzioni dei parchi o un controllo meno cruento. La vicenda dei cervi che vogliono abbattere in Abruzzo ne è la testimonianza». (p.l.)