«Sono sconvolto per il dolore arrecato»
«Sono il ragazzo che è stato coinvolto nel tragico evento che ha visto come epilogo la morte del signor Tiziano Paolucci. Sono angosciato e sconvolto per il dolore arrecato a tante persone e prego...
«Sono il ragazzo che è stato coinvolto nel tragico evento che ha visto come epilogo la morte del signor Tiziano Paolucci. Sono angosciato e sconvolto per il dolore arrecato a tante persone e prego con tutto il cuore che possiate avere la forza di sopportarlo e di perdo- narmi. Sento sulle mie spalle la responsabilità dell’accaduto, anche se si è trattato di una malevole sequenza di avvenimenti e di una tragica fatalità. È importante per me precisare che soltanto dopo che i carabinieri mi sono venuti a prelevare presso la mia abitazione ho saputo del tragico epilogo e che il signor Paolucci era deceduto. Non sono scappato, non ho cercato mai e in nessun modo di sottrarmi alla mia responsabilità, dopo che era finita la discussione mi sono allontanato lasciando il signor Paolucci in piedi a parlare con dei familiari. Non lo dico per lavarmi la coscienza, ma per spiegare che si è trattato di una stramaledetta casualità, improvvisa e impre- vedibile, che poteva succedere a chiunque, anche ai pochi che a vario titolo si sono scagliati contro di me, senza sapere la verità. Sono un ragazzo di soli 19 anni, uno come tanti, non conosco le parole giuste per esprimere quello che ha provo- cato dentro di me tutto questo. Ma una cosa la voglio dire: tutti dobbia- mo sentirci responsabili di ciò che è accaduto e nessuno, dico nessuno, davanti alla morte, al dolore della famiglia Paolucci e della mia fami- glia, può ergersi giudice. Questo mio scritto non porta alcun rimedio a ciò che è accaduto, né sollievo per chi sta patendo, né garanzia di redenzione per chi ha sbagliato, né fiducia che non accadrà più. Spero solo che ci insegni a riconoscere i nostri errori e mi dia l’opportunità di salvare la mia dignità, nella certezza che giustizia e verità mi renderanno libero».