Spacca la porta e ruba nel chiosco Preso il ladro seriale: ora è in cella 

Bloccato in via Lago di Campotosto il marocchino che aveva già confessato 12 furti nei negozi  Stava scappando con un bottino di 17 euro insieme a una complice. La rabbia del commerciante

PESCARA. Preso, arrestato e portato in carcere a Vasto. Si interrompe qui, almeno per il momento, la lunga scia di furti ad opera di Hassan Nafi, il ventenne di origine marocchina, in città senza fissa dimora, che un paio di settimane fa ha confessato in questura di aver commesso 12 furti che hanno generato molta preoccupazione tra i commercianti, tanto da promuovere una raccolta di firme. Ieri notte ha colpito ancora: ha rubato 17,10 euro e due gettoni in via Lago di Campotosto, a “Il chioschetto”, la gastronomia di Manolo Magistro, che si trova di fronte al supermercato Eurospin. Non ha agito da solo, era in compagnia di una donna, C.D.A., 22 anni, che è rimasta all’esterno, e il cui arresto non è stato convalidato dal giudice Gianluca Sarandrea, che ha restituito gli atti al pubblico ministero Rosangela Di Stefano.
Anche stavolta, come in tutte le altre spaccate, il ventenne ha agito di notte. Alle 4.45 si è avvicinato insieme alla donna al chiosco che vende porchetta. Ha sfondato la porta laterale ed è entrato per poi mettere tutto in disordine, a partire dai documenti contabili conservati nella struttura, e si è messo alla ricerca di soldi. Ha trovato solo 17,10 euro e due gettoni, quelli per l’autolavaggio.
Nel frattempo, in strada, una guardia particolare giurata dell’istituto di vigilanza Aquila aveva già lanciato l’allarme alla propria sala operativa e al 113, avendo visto un’ombra in movimento, mentre il giovane entrava nel chiosco. Le pattuglie della squadra volante hanno raggiunto rapidamente la zona e l’hanno circondata, per cui il ladro non ha avuto alcuna possibilità di allontanarsi. I poliziotti, con la collaborazione dell’addetta dell’istituto di vigilanza, lo hanno bloccato insieme alla complice rimasta all’esterno e li hanno portati in questura, per l’arresto, dopo aver trovato soldi e gettoni.
Ieri mattina, assistito dal suo difensore, l’avvocato Tullio Zampacorta, è rimasto in silenzio di fronte al giudice che ha convalidato l’arresto e disposto il trasferimento in carcere. Solo pochi giorni fa il giovane era stato fermato, sempre dai poliziotti della Volante, mentre cercava di nascondersi tra le auto in sosta. Avendo opposto resistenza, era stato arrestato e nei suoi confronti era stato disposto il divieto di dimora in città. Avrebbe dovuto lasciare Pescara, ma non lo ha fatto, così come non ha mai rispettato il foglio di via obbligatorio dal capoluogo adriatico. Anzi, tempo fa si è sistemato abusivamente in un appartamento del “ferro di cavallo”, dove la polizia lo ha scovato (aveva anche della refurtiva). La spaccata ha creato un disagio non indifferente a Magistro che non si è preoccupato più di tanto dei danni materiali ma «della violazione dei miei spazi», ha detto, e «provvederò a pulire da cima a fondo. Uno sfregio», lo ha definito così, «che va oltre l’aspetto economico. E spero che chi ha sbagliato, paghi».
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