Spadaccini, il processo non si muove da Pescara
Il giudice dice no al trasferimento a Roma: l’organizzazione era in città Il notaio D’Ambrosio si difende in aula: non c’entro nulla con attività illecite
PESCARA. Udienza fiume e affollata, quella di ieri, al processo per una presunta evasione fiscale internazionale da 90 milioni di euro a cui, insolitamente, hanno partecipato alcuni dei 14 imputati: l’imprenditore degli aerei Giuseppe Spadaccini residente a Pescara, il commercialista di Chieti Giacomo Obletter, il notaio pescarese Massimo D’Ambrosio e la portoghese Dina Rodrigues accompagnati dagli avvocati. Il giudice per l’udienza preliminare Luca De Ninis, nella mattinata trascorsa a esaminare le eccezioni sollevate dagli avvocati, ha messo intanto il primo punto fermo: il processo per la presunta evasione sarà celebrato a Pescara respingendo quindi l’eccezione di incompetenza sollevata dal difensore di Spadaccini e accogliendo invece l’opposizione del pm Mirvana Di Serio. L’accusa, nel presentare opposizione, ha fatto notare che le società Sorem e San riconducibili a Spadaccini avevano a Roma e a Ciampino solo alcuni locali utili alle operazioni di volo, locali presenti anche a Olbia, Bergamo e Lamezia Terme e ha ricordato che la sede legale della società Sorem che gestiva gli aerei antincendio Canadair era Pescara come la residenza di Spadaccini è ancora in città. Per questo motivo, come ha detto il pm, «l’attività organizzativa e decisionale dell’associazione per delinquere è Pescara, non un’altra città». Il giudice ha rigettato anche le altre eccezioni dei difensori tra cui l’inutilizzabilità delle intercettazioni e la nullità degli atti di indagine oggetto della richiesta di rogatoria.
Il pomeriggio dell’udienza, invece, è stato dedicato prima all’interrogatorio dell’imputata Rodrigues che si è difesa ricostruendo il suo ruolo di segretaria e, poi, all’interrogatorio di D’Ambrosio durato circa due ore. Il notaio, assistito dagli avvocati Gianfranco Iadecola e Aurora Corazzini, aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato e, a sua difesa, ha depositato una memoria di 250 pagine accanto a una consulenza tecnica di 150 pagine più 500 allegati. Una difesa, quella del notaio, trascorsa a dichiararsi estraneo alle accuse che gli vengono mosse tra cui quella di aver rogato gli atti con i quali una società di Spadaccini, la Bytols, acquistava e cedeva alcuni aerei Canadair. Per D’Ambrosio, non si trattava di atti notarili ma di scritture private autenticate: una differenza su cui il notaio ha posto l’accento per dimostrare la sua estraneità all’associazione per delinquere di cui deve rispondere con gli altri 13 imputati.
Durante l’interrogatorio il notaio si è poi soffermato sulla Guardia di finanza che ha condotto le indagini evidenziando gli errori di date e contenuti nelle trascrizioni delle intercettazioni. L’udienza è stata rinviata all’11 dicembre.
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