Stop a ricovero e assistenza degli animali selvatici nel Centro della riviera
Lettera-appello della Lndc Animal Protection alla Regione: "La struttura gestita dal Reparto biodiversità dei carabinieri sta per chiudere, servono altri soldi"
PESCARA. Stop al ricovero e all'assistenza degli animali selvatici. Dopo più di quarant'anni il Centro di recupero animali selvatici (Cras) sulla riviera nord rischia di chiudere perché sono finiti i soldi. Questa la denuncia della Lndc (Lega nazionale per difesa del cane) Animal Protection che, attraverso la sua presidente, Piera Rosati, ha inviato una lettera-appello al presidente della giunta regionale Marsilio.
Il Cras è gestito dai Carabinieri forestali, preposti al recupero e alla messa in sicurezza della fauna selvatica in difficoltà, ma i costi delle cure veterinarie dovrebbero essere sostenuti dalla Regione. Ma stando a Lndc i fondi ergati finora non sono sufficienti. Da qui la lettera indirizzata al presidente Marsilio, nella quale l’associazione sottolinea la necessità di sbloccare i fondi necessari per il funzionamento del Cras e pianificare quindi un sostegno economico stabile e a lungo termine per assicurare la continuità del servizio.
“La chiusura del Cras significa abbandonare migliaia di animali selvatici al loro destino e tradire la vocazione ambientale di una regione che si è sempre distinta per la tutela del proprio patrimonio naturale. Non possiamo permettere che una struttura così importante sia sacrificata per mancanza di risorse”, spiega Piera Rosati, che sottolinea come la chiusura non rappresenti solo un danno per il patrimonio regionale ma anche una violazione degli obblighi istituzionali sanciti dalle normative italiane ed europee in materia di protezione della fauna.