Strage Borsellino, arresto a Montesilvano
L'ex pentito di mafia Pulci è accusato di calunnia. Da 2 anni si era trasferito in Abruzzo
MONTESILVANO. Gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta sono venuti a prenderlo a Montesilvano. Perchè Calogero Pulci, ex pentito di Cosa nostra accusato di calunnia nell'ambito del processo sulla strage di via d'Amelio, da due anni aveva deciso di trasferirsi proprio qui, in riva all'Adriatico. Da solo.
Calogero Pulci, 52 anni, originario di Sommatino, in provincia di Caltanissetta, non è un personaggio qualsiasi. Per gli inquirenti Pulci era vicino al boss di Gela Giuseppe “Piddu” Madonia. Una volta pentito Pulci rivelò alcuni particolari sulla strage di via D’Amelio del luglio 1992, in cui rimasero uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Particolari che confermavano le dichiarazioni del pentito Vincenzo Scarantino, che a loro volta si sono rivelate false alla luce delle dichiarazioni di un altro pentito, Gaspare Spatuzza.
Per i giudici di Caltanissetta Pulci non disse la verità e lo fece coscientemente, per depistare le indagini sull’omicidio del giudice. Ed è per questo che giovedì scorso è stato arrestato insieme ad altre tre persone accusate di essere il mandante e gli esecutori della strage.
Meno chiaro è cosa ci facesse qui Calogero Pulci. Per un po’ di tempo Pulci era stato inserito nel programma di protezione riservato ai pentiti. Poi la protezione gli era stata revocata e l’ormai ex pentito era finito agli arresti domiciliari per scontare una serie di pene accumulate nel tempo per associazione mafiosa, omicidio, rapina, estorsione. Ne aveva fino al 2026.
La moglie e i figli vivono in Germania da tempo mentre Pulci prima stava nel nord Italia. Due anni fa l’uomo ha chiesto di potersi trasferire a Montesilvano. Una volta avuto il nulla osta dal Tribunale di sorveglianza Pulci ha affittato un appartamento in via Cavallotti.
A Montesilvano, almeno all’apparenza, Pulci si faceva i fatti suoi: niente frequentazioni strane, niente giri di pregiudicati locali. Qualche mese fa è tornato provvisoriamente in libertà: la detenzione domiciliare è stata sospesa perchè Pulci aveva detto di doversi operare all’estero, in Canada, per un problema di salute. Secondo il quotidiano “La Stampa” Pulci lavorava con l’impresa del fratello alla ricostruzione del dopo terremoto. E lui stesso sulla sua pagina Facebook si definisce imprenditore edile.
Calogero Pulci, 52 anni, originario di Sommatino, in provincia di Caltanissetta, non è un personaggio qualsiasi. Per gli inquirenti Pulci era vicino al boss di Gela Giuseppe “Piddu” Madonia. Una volta pentito Pulci rivelò alcuni particolari sulla strage di via D’Amelio del luglio 1992, in cui rimasero uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Particolari che confermavano le dichiarazioni del pentito Vincenzo Scarantino, che a loro volta si sono rivelate false alla luce delle dichiarazioni di un altro pentito, Gaspare Spatuzza.
Per i giudici di Caltanissetta Pulci non disse la verità e lo fece coscientemente, per depistare le indagini sull’omicidio del giudice. Ed è per questo che giovedì scorso è stato arrestato insieme ad altre tre persone accusate di essere il mandante e gli esecutori della strage.
Meno chiaro è cosa ci facesse qui Calogero Pulci. Per un po’ di tempo Pulci era stato inserito nel programma di protezione riservato ai pentiti. Poi la protezione gli era stata revocata e l’ormai ex pentito era finito agli arresti domiciliari per scontare una serie di pene accumulate nel tempo per associazione mafiosa, omicidio, rapina, estorsione. Ne aveva fino al 2026.
La moglie e i figli vivono in Germania da tempo mentre Pulci prima stava nel nord Italia. Due anni fa l’uomo ha chiesto di potersi trasferire a Montesilvano. Una volta avuto il nulla osta dal Tribunale di sorveglianza Pulci ha affittato un appartamento in via Cavallotti.
A Montesilvano, almeno all’apparenza, Pulci si faceva i fatti suoi: niente frequentazioni strane, niente giri di pregiudicati locali. Qualche mese fa è tornato provvisoriamente in libertà: la detenzione domiciliare è stata sospesa perchè Pulci aveva detto di doversi operare all’estero, in Canada, per un problema di salute. Secondo il quotidiano “La Stampa” Pulci lavorava con l’impresa del fratello alla ricostruzione del dopo terremoto. E lui stesso sulla sua pagina Facebook si definisce imprenditore edile.
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