Studenti e prof, la protesta continua
Ieri assemblea a Villa De Riseis di Pescara contro la riforma. Al Bellisario-Misticoni apre il liceo coreutico per la danza
PESCARA. Le rassicurazioni del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo sul ritiro delle 24 ore settimanali per i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado non sono sufficienti a raffreddare gli animi degli insegnanti e degli studenti in lotta contro la legge di stabilità del Governo e contro la proposta ex Aprea. Le parole del sottosegretario Marco Rossi Doria prima e di Profumo poi sono “prese con le pinze” da un centinaio di ragazzi e professori che ieri pomeriggio si sono riuniti a Villa De Riseis per una lunga assemblea, convocata per decidere insieme i prossimi passi in vista della discussione in Parlamento. «Restano i 183 milioni in meno destinati alla scuola pubblica approvati per far quadrare i conti», tuona Carlo Damiani, uno dei rappresentanti del collettivo studentesco che coordina la mobilitazione nelle scuole delle scorse settimane, «questi soldi ancora non è stato chiarito da dove verranno presi, mentre i 10 miliardi di euro destinati alle spese militari e all’acquisto dei cacciabombardieri sono stati confermati, così come i finanziamenti per le scuole private». Il discorso si interrompe, i compagni riuniti in circolo applaudono e un insegnante aggiunge: «Rimane in piedi l’assunto di base che il Governo taglia sui diritti del cittadino e per questo la nostra protesta non può fermarsi». L’assemblea a Villa De Riseis si conclude con un impegno: tutte le scuole secondarie di secondo grado di Pescara parteciperanno in massa alla manifestazione di mercoledì prossimo, che si terrà in concomitanza con lo sciopero generale europeo di 4 ore indetto dal mondo sindacale. L’appuntamento è alle 9,30 a piazza Salotto, per un nuovo serpentone che attraverserà la città così come accaduto la settimana scorsa. «Noi studenti», rimarca Damiani, «saremo in fondo al corteo con i nostri cartelloni, impegnandoci a non esporre né bandiere né simboli di partito perché vogliamo conservare la neutralità politica che in questi giorni ha contraddistinto le nostre battaglie». Alla riunione di ieri pomeriggio ha partecipato anche una numerosa delegazione di insegnanti. «La legge Aprea è la morte della scuola pubblica», evidenzia Giuseppe Renzetti, professore di Diritto ed Economia politica all’Itcg Aterno-Manthoné, «spesso chi prende le decisioni non ha mai messo piede in un istituto scolastico. Dalla legge sull’autonomia in poi l’intero sistema è stato distrutto e chi ne paga le conseguenze sono i ragazzi che, rispetto a ieri, sono diventati più superficiali e meno informati». «La speranza è che si continui sulla stessa linea dei primi giorni di manifestazioni, con la stessa solidità», dicono Giuliana Fellerone, insegnante alla scuola media Mazzini e suo marito Vincenzo Esposito, docente al liceo scientifico Galilei.
In attesa degli sviluppi della protesta, a Pescara è stato attivato, all'interno del liceo artistico Bellisario-Misticoni, il liceo coreutico, che abbina lo studio della danza alle materie di studio tradizionali. Come rendono noto l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica Fabrizio Rapposelli e la dirigente Matilde Tomassini, i 20 studenti hanno ottenuto il riconoscimento dell’Accademia nazionale di danza, che ha giudicato la scuola una delle migliori della Penisola. «L’inaugurazione del coreutico», ha spiegato Rapposelli, «è un ottimo traguardo, considerato che già nel 2010 avevamo attivato il liceo musicale e nel 2011 siamo riusciti ad aprire anche una seconda sezione come il Verdi di Milano».
Ylenia Gifuni
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