«Tagliati 460 mila euro ai poveri»
Il Pd svela i dati del bilancio del Comune ancora da approvare, ridotti i fondi anche a disabili e minori
PESCARA. Quest’anno i cittadini indigenti e le famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese con i loro stipendi rischiano di non poter contare nemmeno sugli aiuti del Comune. Nel bilancio che i tecnici dell’ente stanno preparando si prevedono 461.639 euro di tagli al sociale. A rivelarlo è il Pd che grida allo scandalo per il pesante giro di vite ai servizi e agli aiuti destinati alle persone meno abbienti. Giro di vite deciso, probabilmente, per far quadrare i conti dell’ente sempre più in difficoltà a causa delle riduzioni dei trasferimenti statali e regionali e del crollo delle entrate tributarie per la sospensione della prima rata Imu sulle prime case. Ma l’assessore alle politiche sociali Guido Cerolini ha assicurato che non ci saranno tagli nel suo settore.
Secondo il documento fornito dai democratici, invece, solo poche voci del sociale verrebbero risparmiate dall’energica sforbiciata. Nel calderone dei tagli risultano interventi in favore dei minori e dei disabili, la gestione dei centri per anziani, i contributi agli indigenti, le prestazioni della casa di riposo, il fondo per aiutare le famiglie a pagare le bollette e persino la mensa di San Francesco. «In un momento di crisi così drammatico come quello che stiamo vivendo», ha detto il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio, «non è pensabile tagliare i fondi alle persone più svantaggiate».
Colpiti gli anziani. I tagli al sociale, a detta del Pd, cominciano proprio dagli anziani. Più precisamente dalla casa di riposo di via Arapietra, ancora chiusa. Dai 320.000 euro stanziati l’anno scorso per pagare i servizi degli anziani trasferiti temporaneamente in altre case di riposo, si scende a 215.000 euro quest’anno. Il taglio ammonta, quindi, a 105.000 euro.
Meno soldi ai centri sociali per anziani dislocati nei vari quartieri: il budget di 228.000 euro dell’anno scorso è stato ridotto a 200.000. Piccola sforbiciata di 3.030 euro anche ai servizi di teleassistenza e telesoccorso.
Tolti i fondi per le bollette. Si chiama Pronto intervento sociale il servizio predisposto dal Comune per aiutare le famiglie in difficoltà economiche a pagare le bollette e altri beni di prima necessità. Dai 190.000 euro stanziati l’anno scorso, si passa a 150.000, con un taglio secco di ben 40.000 euro.
Ridotti anche i contributi riservati alle spese sanitarie degli indigenti: dai 10.000 euro dell’anno scorso, si scende ad appena 7.000 euro. Colpito, inoltre, il fondo destinato al sostegno del reddito delle persone e delle famiglie disagiate. Non ci sono più 125.000 euro, come l’anno scorso, ma 100.000, con un risparmio per le casse del Comune di 25.000 euro. Altri 100.000 euro in meno per il progetto Pescara include, un servizio per aiutare l’inserimento di ex tossicodipendenti ed ex alcolisti.
Meno soldi per minori e disabili. In questi settori l’elenco dei tagli è ancora più lungo. Meno 63.000 euro per le politiche giovanili; meno 114.640 euro per interventi in favore di persone disabili; meno 1.000 euro per gli interventi in favore dei portatori di handicap; meno 18.000 euro per i trasferimenti a partner progettuali per attività in favore dei minori.
Tagli alla mensa dei poveri. Dai documenti forniti dal Pd emergono tagli persino alla mensa dei poveri. Alla mensa di San Francesco verranno tolti 10.000 euro: dai 35.000 euro dell’anno scorso, si scende a 25.000.
La protesta del Pd. «Per noi i servizi sociali e le persone più svantaggiate e più deboli rappresentano delle priorità», ha affermato Di Pietrantonio, «per questo ci batteremo in consiglio comunale affinché vengano ripristinati i fondi, in modo tale da garantire i servizi e gli aiuti alle persone che non ce la fanno ad andare avanti». «La crisi», ha proseguito il capogruppo, «non può essere pagata dai più deboli. C’è bisogno di un grande senso di responsabilità, bisogna eliminare tutti gli sprechi e le spese superflue per garantire le fasce più deboli. Noi faremo di tutto perché questo accada».
La replica dell’amministrazione. Ma Cerolini smentisce il Pd. Nonostante i documenti che attestano una serie di tagli al sociale, l’assessore alle politiche sociali è intervenuto ieri per garantire che non ci saranno riduzioni nel suo settore, né quest’anno, né il prossimo. «Non ci sarà alcun taglio», ha precisato, «anche se attualmente stiamo operando per dodicesimi, stiamo garantendo tutti i servizi essenziali». «L’unico servizio che è stato cancellato nel 2012 è Pescara include», ha concluso, «ma l’amministrazione lo ha sostituito con il progetto di sostegno al reddito».
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