Tassa rifiuti, la seconda rata si paga entro il primo agosto
Ancora pochi giorni per fare il versamento pari al 20 per cento dell’imposta Per i contribuenti che si mettono in regola dopo la scadenza ci sono mini sanzioni
PESCARA. È il primo agosto l’ultimo giorno per pagare la seconda rata della tassa sui rifiuti. La scadenza è slittata di un giorno, perché il 31 luglio è domenica. Lo ricorda l’assessore ai tributi Adelchi Sulpizio. I contribuenti hanno, quindi, ancora pochi giorni per effettuare il versamento, pari al 20 per cento dell’imposta complessiva dovuta. Chi è in ritardo con il pagamento della prima rata, potrà mettersi in regola entro un anno dalla scadenza utilizzando lo strumento del ravvedimento operoso, che prevede il pagamento di mini sanzioni. Si va dallo 0,10 per cento entro 14 giorni dalla scadenza, al 3,75 per cento entro un anno. In questo modo, si potranno evitare sanzioni più salate, pari al 30 per cento dell’importo non versato.
Non sono pochi i cittadini che devono ancora pagare la prima rata. Secondo i dati recenti forniti dall’amministrazione comunale, su 59.850 utenti, avrebbero pagato in 18.851. Altri 21.005, invece, avrebbero preferito togliersi il pensiero versando l’imposta in un’unica soluzione. Sarebbero in ritardo, dunque, circa 19mila contribuenti.
Per effettuare il pagamento della seconda rata, si può utilizzare il modello F24 che il Comune dovrebbe avere inviato a casa di tutti i contribuenti. Nel caso in cui i bollettini non siano stati recapitati, oppure non tengano conto dei fatti che determinano un diverso ammontare del tributo, il contribuente potrà utilizzare il sistema fai-da-te per procedere autonomamente al pagamento in autoliquidazione calcolando l’imposta e compilando l’apposito modello F24.
Per il calcolo e per scaricare il modello della seconda rata, è necessario andare sul sito Internet del Comune (www.comune.pescara.it) e cliccare sull’icona Cassetto fiscale.
In alternativa, servirà una calcolatrice per determinare l’importo da pagare. Bisogna ricordare in proposito che per il calcolo si devono innanzitutto distinguere le utenze domestiche, cioè le abitazioni civili, da quelle non domestiche, ossia imprese, negozi, attività professionali, artigianali. Le tariffe da applicare cambiano a seconda della categoria a cui si appartiene.
Facciamo l’esempio di una famiglia di due persone che vive in un appartamento di 60metri quadrati. L’importo si ottiene così: tariffa variabile (132,9401 euro) più tariffa fissa (0,7081 euro) moltiplicata per i metri quadrati dell’immobile, poi si deve applicare il 5 per cento del tributo provinciale. Il risultato è 184,20 euro che è l’imposta complessiva. La seconda rata, invece, è pari al 20 per cento dell’importo totale, cioè 36,84 euro.
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