Tavoli e sedie, ordinanza ignorata
I controlli dei vigili urbani: l’occupazione abusiva è la violazione più ricorrente
PESCARA. Undici violazioni accertate nel 2016 su 13 locali controllati nella zona della movida in centro. E nei primi mesi del 2017 la situazione è peggiorata ancora: più di 15 violazioni su appena 9 attività visitate dalla polizia municipale. Tra piazza Muzii, via Battisti e via De Cesaris, la violazione più ricorrente è l’«occupazione abusiva di suolo pubblico con tavoli e sedie». In base ai rapporti della polizia municipale, guidata dal comandante Carlo Maggitti, tanti esercenti non rispettano le regole e invadono «con tavoli e sedie» anche gli spazi che dovrebbero rimanere liberi: spazi di proprietà dei condomini e i pubblici. Stavolta a dirlo non sono più solo i residenti della zona ma i verbali della polizia municipale, redatti dal reparto Tutela del territorio e consumatore. Documenti che raccontano storie di abusi ordinari.
Se l’occupazione abusiva di suolo pubblico è quasi una regola costante, all’elenco stilato dai vigili urbani si aggiungono anche altre violazioni. Come la somministrazione di alimenti e bevande senza permesso: i vigili urbani hanno scoperto che un’attività aperta come «esercizio di vicinato» serviva anche «alimenti e bevande senza autorizzazione». Anche altre due attività, nate come «caffè letterario», servivano cibi e bevande. Dai rapporti della polizia emerge che, più volte, i vigili urbani hanno richiesto all’amministrazione comunale di emettere provvedimenti nei confronti dei locali fuorilegge come chiusure temporanee: «In attesa di notifica per i provvedimenti consequenziali», è la frase usata dai vigili urbani. Ma dal Comune, a quanto pare, non sono mai partite ordinanze nei confronti delle attività a rischio sospensione della licenza.
I vigili urbani sono intervenuti più volte anche per l’«inquinamento acustico» segnalato dai residenti. Il caso simbolo è quello di un locale che, controllato dall’Arta, è stato beccato due volte in poco tempo con la musica oltre i limiti. Ne parla un rapporto firmato dal maggiore Adamo Agostinone e inviato al sindaco Marco Alessandrini in cui si racconta il disagio dei residenti: «Ogni fine settimana, il comando è subissato di telefonate di residenti che lamentano l’inquinamento acustico». (p.l.)
Se l’occupazione abusiva di suolo pubblico è quasi una regola costante, all’elenco stilato dai vigili urbani si aggiungono anche altre violazioni. Come la somministrazione di alimenti e bevande senza permesso: i vigili urbani hanno scoperto che un’attività aperta come «esercizio di vicinato» serviva anche «alimenti e bevande senza autorizzazione». Anche altre due attività, nate come «caffè letterario», servivano cibi e bevande. Dai rapporti della polizia emerge che, più volte, i vigili urbani hanno richiesto all’amministrazione comunale di emettere provvedimenti nei confronti dei locali fuorilegge come chiusure temporanee: «In attesa di notifica per i provvedimenti consequenziali», è la frase usata dai vigili urbani. Ma dal Comune, a quanto pare, non sono mai partite ordinanze nei confronti delle attività a rischio sospensione della licenza.
I vigili urbani sono intervenuti più volte anche per l’«inquinamento acustico» segnalato dai residenti. Il caso simbolo è quello di un locale che, controllato dall’Arta, è stato beccato due volte in poco tempo con la musica oltre i limiti. Ne parla un rapporto firmato dal maggiore Adamo Agostinone e inviato al sindaco Marco Alessandrini in cui si racconta il disagio dei residenti: «Ogni fine settimana, il comando è subissato di telefonate di residenti che lamentano l’inquinamento acustico». (p.l.)