PESCARA
Tavolini all’aperto, stop agli abusi: Il Comune fa chiudere 4 locali
Raffica di controlli nei pub e nei ristoranti di via Battisti e del centro storico. Violate le norme sull’occupazione del suolo pubblico, 12 attività rischiano la revoca
PESCARA. Quattro locali chiusi per tre giorni e altri dodici che rischiano la decadenza dei permessi per l’occupazione abusiva del suolo pubblico. Ecco i primi risultati dei controlli a tappeto avviati dalla polizia municipale nei pub e nei ristoranti delle zone frequentate di notte dalla movida. L’amministrazione comunale ha deciso di applicare il principio della tolleranza zero nei confronti di tutti quegli esercenti che non rispettano le regole.
I controlli hanno riguardato, per ora, l’occupazione del suolo pubblico. Ci sarebbero dei locali in centro che fino ad oggi hanno approfittato di un sistema sanzionatorio piuttosto blando per infrangere le norme e occupare con sedie, tavolini e dehors all’aperto spazi al di fuori di quelli autorizzati dal Comune. Un problema questo che è stato spesso denunciato anche dall’associazione dei residenti, chiamata «Tranquillamente Battisti». Ora, però, il sindaco Carlo Masci intende dare un segnale forte per far capire che l’aria è cambiata.
CONTROLLI A RAFFICA. Per questo, ieri il primo cittadino, insieme ad assessori e capigruppo di maggioranza, ha convocato i giornalisti per annunciare il cambio di passo e illustrare i primi risultati dei controlli condotti da un’apposita squadra della polizia municipale. «Questa sarà la città delle regole», ha detto Masci, «e in tale direzione l’amministrazione si sta muovendo, anche nel campo dell’occupazione di suolo pubblico da parte delle attività commerciali».
SCOVATI GLI ABUSI. I controlli dei vigili hanno consentito di individuare alcune occupazioni abusive. I primi provvedimenti, notificati dall’amministrazione comunale giovedì e in vigore da ieri, consistono nella chiusura temporanea per tre giorni, di quattro locali, di cui tre nella zona di piazza Muzii e via Battisti e uno a Pescara vecchia. Inoltre, sono stati notificati dodici procedimenti di avvio della decadenza delle autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico.
Le chiusure temporanee sono scattate a seguito della reiterazione dello stesso reato. Reiterazione che viene definita con il termine recidiva e si verifica, dice la normativa, qualora sia stata commessa la stessa violazione per due volte in un anno, anche nel caso dell’avvenuto pagamento di una multa.
SOSPETTI SUL PASSATO. «Vogliamo dare un forte segnale di discontinuità con le precedenti amministrazioni in tema di contrasto all’occupazione abusiva del suolo pubblico», ha fatto presente Masci. Secondo il sindaco, anche in passato ci sarebbero stati i controlli dei vigili, ma non sempre sarebbero poi state applicate delle sanzioni nei confronti dei trasgressori. E proprio questo malfunzionamento del sistema sanzionatorio che avrebbe permesso ai titolari dei locali di poter proseguire le occupazioni abusive con sedie e tavolini all’aperto. Il sindaco ha rivelato, in proposito, che durante le riunioni sulla sicurezza con istituzioni e forze dell’ordine sarebbe stata contestata al Comune la scarsa azione sanzionatoria nei confronti dei locali che non rispettano le regole sull’occupazione del suolo pubblico.
«Ora diamo una prima risposta forte a tutti quegli esercenti che vìolano la legge», ha avvertito Masci, «questa città avrà sempre la massima sensibilità nei confronti dei commercianti e professionisti che rispettano le regole e sarà invece inflessibile con chi queste regole non le vuole rispettare. Pertanto adesso l’amministrazione non intende più venire meno a un controllo continuo ed efficace per far rispettare le norme».
CONTROLLI SUI CICCHETTI. Ma nel mirino non ci sono solo le occupazioni abusive del suolo pubblico. Il primo cittadino ieri ha puntato il dito anche nei confronti di quei locali che offrono a prezzi stracciati i cosiddetti cicchetti, ossia bicchierini con superalcolici. Un’abitudine che ha portato, a detta del sindaco, ad un aumento del consumo di queste bevande anche tra i giovanissimi. «Non è possibile che un locale che paga regolarmente la tassa di occupazione del suolo pubblico possa offrire cicchetti ad un euro», ha sottolineato. Verranno, dunque, controllate quelle attività, spesso gestite da extracomunitari, che offrono vino e birra a prezzi bassissimi. «Verificheremo che abbiano le autorizzazioni in regola», ha concluso, «e cercheremo di capire il perché di questa concorrenza sleale nei confronti delle attività che rispettano la legge».
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