Taxi, Chiodi frena sulla liberalizzazione
Incontro alla Regione con gli autisti pescaresi, il Pdl chiede di rivedere il decreto contestato
PESCARA. È stata consegnata ieri mattina al presidente della Regione Chiodi la lettera con la quale i consiglieri e assessori di centrodestra regionali hanno richiesto la sospensione del decreto regionale sulla disciplina del servizio taxi all'aeroporto di Pescara. La richiesta riguarda una sospensione di almeno 30 giorni per dare modo ai Comuni interessati di incontrarsi e di affrontare la vicenda cercando un accordo sulla vertenza. Incontro e accordo previsti nella normativa, ma che a oggi non ci sono mai stati.
«E dal presidente Chiodi, che ha incontrato i tassisti del Cotape, la cooperativa degli autisti pescaresi», ha affermato il consigliere regionale Lorenzo Sospiri, «c'è stata una netta apertura e disponibilità a riaprire il dialogo, ha richiesto alcuni giorni di tempo per discuterne con l'assessore delegato Morra e per rivedersi con gli stessi tassisti che, nel frattempo, hanno accettato di sospendere lo stato di agitazione, quale segno di collaborazione, nell'attesa della convocazione da parte del presidente». «Sapevamo», ha proseguito, «di poter contare sulla sensibilità del presidente Chiodi su una materia di tale rilevanza che ha creato un forte clima di disagio e tensioni all'interno di una categoria già provata dalla crisi economica».
«Purtroppo a oggi il decreto regionale firmato dal presidente Chiodi», ha ricordato Sospiri, «lascia completamente indefinita e priva di disciplina la materia, senza aver fissato le competenze e i doveri di operatività nell'area aeroportuale e creando un forte clima di conflittualità tra tassisti di Comuni limitrofi». «Il sindaco di Chieti», ha aggiunto, «ha in qualche modo forzato la mano, circa un mese fa, emettendo addirittura un'ordinanza che autorizza i propri tassisti a lavorare all'interno dell'aeroporto di Pescara, con una fuga in avanti che non possiamo accettare e infatti il Comune di Pescara sta già preparando il ricorso per impugnare, attraverso il proprio ufficio legale, il decreto».
«Quello che continuiamo a ribadire», ha sottolineato Antonio Abbagnale presidente regionale di Uritaxi, «è che secondo il decreto, nell'area aeroportuale possono svolgere servizio i tassisti dei capoluoghi di regione e di provincia oltre che dei Comuni in cui ricade l'aeroporto. Ma svolgere il servizio non equivale al diritto di posteggio e di sosta prolungata all'interno dell'aeroporto in attesa che arrivi il cliente, piuttosto il tassista fuori Comune può entrare in aeroporto e prelevare il cliente su richiesta dello stesso. Al contrario il posteggio è consentito solo ai Comuni su cui ricade l'aeroporto, in questo caso Pescara e San Giovanni Teatino».
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