Terreno regalato a un'impresa, 8 indagati
Sott'accusa per abuso l'ex sindaco Enzo Cantagallo e la sua giunta di centrosinistra. La tesi della procura: vantaggio patrimoniale ingiusto alla ditta di Di Emanuele, area vicino alla strada parco ceduta gratis
MONTESILVANO. Otto indagati per un terreno lungo la strada parco grande più di mille metri quadrati ceduto da un'impresa al Comune e, poi, ceduto un'altra volta e gratis dal Comune alla stessa impresa. Sotto accusa per abuso d'ufficio l'ex sindaco Enzo Cantagallo e la sua giunta.
Non finiscono le inchieste giudiziarie sull'edilizia e, stavolta, secondo la ricostruzione del pm Anna Rita Mantini, c'è un filo che lega la giunta Cantagallo all'amministrazione Cordoma: sotto inchiesta c'è Luigi Marchegiani, ex assessore nel centrosinistra di Cantagallo e oggi capogruppo del Pdl. Non è la prima volta per Marchegiani: è indagato anche nell'inchiesta sui concorsi truccati.
FAVORE. Ma c'è anche un altro punto di contatto: nel mirino della procura, un presunto «ingiusto vantaggio patrimoniale» assicurato dalla giunta Cantagallo il 5 settembre del 2006 a un'impresa di Montesilvano che ha costruito un palazzo lungo la strada parco. Si tratta della Cms house srl, amministrata fino al 4 settembre del 2008 da Claudio Di Emanuele, già consigliere Pdl e nominato da Cordoma assessore all'Ambiente. Non è indagato Di Emanuele anche se, nella richiesta di rinvio a giudizio, il pm Mantini sottolinea che, con la delibera, Cantagallo e gli assessori hanno dato alla Cms house e ai proprietari del palazzo «un ingiusto vantaggio patrimoniale» e cioè «la fruizione gratuita dell'area pubblica attrezzata» con «verde pubblico e parcheggi a cura e spese dell'amministrazione». Un'area, continua la procura, «già in pregresso ceduta dalla ditta al Comune» e «che, peraltro, è stata delimitata all'accesso al pubblico mediante una barra motorizzata posta a presidio dell'ingresso carrabile».
INDAGATI. Insieme all'ex sindaco e a Marchegiani, gli altri indagati per i quali la procura ha chiesto il rinvio a giudizio sono gli ex assessori Evenio Girosante, Guglielmo Di Febo, Attilio Vallescura, Cristiano Tomei, Marco Savini e Gianni Bratti (consigliere del Pd). Udienza preliminare, davanti al gup Luca De Ninis, il prossimo 20 ottobre alle 13.
CUMULO DI INCHIESTE. Per Girosante, pronto a candidarsi con il Pd alle elezioni 2012, è la prima inchiesta. Non è così per Cantagallo, Di Febo, Vallescura, Tomei e Savini imputati anche nel processo Ciclone mentre nel procedimento sull'Azienda speciale sono coinvolti Cantagallo (concussione) e Savini, Bratti, Tomei e Di Febo (abuso).
ACCUSA. Per il pm Mantini, votando sì alla concessione dell'area, la giunta si è sostituita al consiglio comunale e al dirigente all'Urbanistica: Cantagallo e gli assessori, dice l'accusa, hanno disposto «la concessione di godimento dell'area pubblica, illegittima e attuata in carenza di potere poiché emanata da un organo privo di specifiche prerogative senza determina del dirigente all'Urbanistica e in assenza di contratto di concessione gratuita, quindi, di alcun provvedimento del consiglio».
Non finiscono le inchieste giudiziarie sull'edilizia e, stavolta, secondo la ricostruzione del pm Anna Rita Mantini, c'è un filo che lega la giunta Cantagallo all'amministrazione Cordoma: sotto inchiesta c'è Luigi Marchegiani, ex assessore nel centrosinistra di Cantagallo e oggi capogruppo del Pdl. Non è la prima volta per Marchegiani: è indagato anche nell'inchiesta sui concorsi truccati.
FAVORE. Ma c'è anche un altro punto di contatto: nel mirino della procura, un presunto «ingiusto vantaggio patrimoniale» assicurato dalla giunta Cantagallo il 5 settembre del 2006 a un'impresa di Montesilvano che ha costruito un palazzo lungo la strada parco. Si tratta della Cms house srl, amministrata fino al 4 settembre del 2008 da Claudio Di Emanuele, già consigliere Pdl e nominato da Cordoma assessore all'Ambiente. Non è indagato Di Emanuele anche se, nella richiesta di rinvio a giudizio, il pm Mantini sottolinea che, con la delibera, Cantagallo e gli assessori hanno dato alla Cms house e ai proprietari del palazzo «un ingiusto vantaggio patrimoniale» e cioè «la fruizione gratuita dell'area pubblica attrezzata» con «verde pubblico e parcheggi a cura e spese dell'amministrazione». Un'area, continua la procura, «già in pregresso ceduta dalla ditta al Comune» e «che, peraltro, è stata delimitata all'accesso al pubblico mediante una barra motorizzata posta a presidio dell'ingresso carrabile».
INDAGATI. Insieme all'ex sindaco e a Marchegiani, gli altri indagati per i quali la procura ha chiesto il rinvio a giudizio sono gli ex assessori Evenio Girosante, Guglielmo Di Febo, Attilio Vallescura, Cristiano Tomei, Marco Savini e Gianni Bratti (consigliere del Pd). Udienza preliminare, davanti al gup Luca De Ninis, il prossimo 20 ottobre alle 13.
CUMULO DI INCHIESTE. Per Girosante, pronto a candidarsi con il Pd alle elezioni 2012, è la prima inchiesta. Non è così per Cantagallo, Di Febo, Vallescura, Tomei e Savini imputati anche nel processo Ciclone mentre nel procedimento sull'Azienda speciale sono coinvolti Cantagallo (concussione) e Savini, Bratti, Tomei e Di Febo (abuso).
ACCUSA. Per il pm Mantini, votando sì alla concessione dell'area, la giunta si è sostituita al consiglio comunale e al dirigente all'Urbanistica: Cantagallo e gli assessori, dice l'accusa, hanno disposto «la concessione di godimento dell'area pubblica, illegittima e attuata in carenza di potere poiché emanata da un organo privo di specifiche prerogative senza determina del dirigente all'Urbanistica e in assenza di contratto di concessione gratuita, quindi, di alcun provvedimento del consiglio».
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