Trasportatori sul piede di guerra 

Ferrone (Cna Fita): «Troppo caro il carburante, così non si può andare avanti»

PESCARA. Sul piede di guerra, a causa del caro gasolio, anche gli autotrasportatori, pronti ad iniziative di protesta su tutto il territorio nazionale. «La situazione è pesantissima», sottolinea Luciana Ferrone, presidente regionale di Cna Fita. Associazione che in Abruzzo conta attualmente 400 associati, circa 24 mila in tutta Italia. «Il carburante ormai», fa presente, «aumenta di giorno in giorno e la categoria è in sofferenza. Una categoria, ricordo, che per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria ha assicurato al Paese un regolare funzionamento, garantendo approvvigionamenti essenziali, senza ricevere neppure un euro. Oggi ci saremmo aspettati più attenzione. E, invece, nulla. Martedì 15 insieme alle altre associazioni del trasporto che fanno parte di Unatras, avremo un incontro a Roma con la viceministro Teresa Bellanova per cercare di chiudere il cerchio sulla vertenza. Speriamo di ricevere delle risposte. Sempre come Unatras, sabato 19 faremo un’assemblea generale per sensibilizzare su questo problema del caro gasolio. Vorremo evitare altri tipi di iniziative».
A livello regionale, invece, una riunione c’è già stata. L’8 marzo, una delegazione, composta dalla presidente Ferrone, dal coordinatore William Facchinetti e dal presidente di Cna Fita di Chieti-Pescara Giancarlo Pettinicchio, accompagnati dal direttore regionale della confederazione artigiana Graziano Di Costanzo, ha incontrato il sottosegretario alla presidenza, con delega ai Trasporti, Umberto D’Annuntiis. «Abbiamo chiesto a D’Annuntiis un intervento», spiega Ferrone. «Se non si fa qualcosa subito, anche con un provvedimento “una tantum”, molte aziende sono davvero a rischio chiusura, e questo non deve accadere. Alla Regione abbiamo chiesto, in questo momento di emergenza, di avere anche verso il nostro mondo quell’attenzione che è stata riservata ad altre categorie. Potrebbe, ad esempio, farsi carico di qualche contributo o di qualche ristoro. Entro lunedì dovrebbero farci sapere qualcosa».
Le varie associazioni dell’autotrasporto fanno presente che, per rifornire un serbatoio di 600 litri di un camion, occorrevano tre mesi fa 680 euro: attualmente ne occorrono 1.250 euro.
(a.d.f.)