Trasporto pubblico, domani lo sciopero
Lo scontro sindacati-Tua si inasprisce: 4 ore di stop dalle 9 alle 13, ma le fasce orarie per gli studenti saranno garantite
L'AQUILA. Il trasporto pubblico abruzzese, domani, si ferma per quattro ore, dalle 9 alle 13.
Le segreterie regionali Filt- Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal hanno proclamato lo sciopero dei lavoratori della Tua «in seguito all'esito negativo del confronto con l'azienda». Saranno, in ogni caso, garantire le corse in alcune fasce orarie, come quelle per gli studenti. Una mobilitazione che arriva a margine di settimane di tensione tra la Tua e i sindacati, a causa della mancata stabilizzazione degli interinali.
La trattativa si è arenata, sfociando nello sciopero che sarà preceduto, oggi, a partire dalle 10, da un presidio che le organizzazioni sindacali organizzeranno davanti alla sede della Tua, in via San Luigi Orione, a Pescara dove confluirà, «per manifestare il proprio disagio», una nutrita delegazione di lavoratori proveniente da tutto il territorio regionale. «Quanto manifestato dall’azienda, nel corso dell’audizione che si è tenuta giovedì scorso, nella Commissione di Vigilanza presieduta dal consigliere Pietro Smargiassi», affermano Franco Rolandi, Filt - Cgil, Andrea Mascitti, Fit- Cisl, Vincenzo Marcotullio, Uiltrasporti e Luciano Lizzi, Faisa Cisal, «si è rivelato un ennesimo bluff. Le poche aperture formulate, nella riunione che si è tenuta nelle ultime ore alla presenza del Direttore Generale e del Presidente della Tua, oltre ad essere assai distanti rispetto alle richieste dei lavoratori, che negli ultimi anni che coincidono con la Presidenza Giuliante hanno visto peggiorare decisamente le proprie condizioni di lavoro (un esempio su tutti l’assenza da quattro anni del premio di risultato)», affermano i sindacati, «non hanno rimosso le intenzioni aziendali di voler negare la contrattazione di secondo livello per il personale di nuova assunzione. Il tutto a discapito di un servizio caratterizzato da frequenti disservizi e lamentele dell’utenza».
I sindacati confermano la mobilitazione dei lavoratori e la ferrea volontà», concludono, «di andare avanti con la vertenza». (m.p.)
Le segreterie regionali Filt- Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal hanno proclamato lo sciopero dei lavoratori della Tua «in seguito all'esito negativo del confronto con l'azienda». Saranno, in ogni caso, garantire le corse in alcune fasce orarie, come quelle per gli studenti. Una mobilitazione che arriva a margine di settimane di tensione tra la Tua e i sindacati, a causa della mancata stabilizzazione degli interinali.
La trattativa si è arenata, sfociando nello sciopero che sarà preceduto, oggi, a partire dalle 10, da un presidio che le organizzazioni sindacali organizzeranno davanti alla sede della Tua, in via San Luigi Orione, a Pescara dove confluirà, «per manifestare il proprio disagio», una nutrita delegazione di lavoratori proveniente da tutto il territorio regionale. «Quanto manifestato dall’azienda, nel corso dell’audizione che si è tenuta giovedì scorso, nella Commissione di Vigilanza presieduta dal consigliere Pietro Smargiassi», affermano Franco Rolandi, Filt - Cgil, Andrea Mascitti, Fit- Cisl, Vincenzo Marcotullio, Uiltrasporti e Luciano Lizzi, Faisa Cisal, «si è rivelato un ennesimo bluff. Le poche aperture formulate, nella riunione che si è tenuta nelle ultime ore alla presenza del Direttore Generale e del Presidente della Tua, oltre ad essere assai distanti rispetto alle richieste dei lavoratori, che negli ultimi anni che coincidono con la Presidenza Giuliante hanno visto peggiorare decisamente le proprie condizioni di lavoro (un esempio su tutti l’assenza da quattro anni del premio di risultato)», affermano i sindacati, «non hanno rimosso le intenzioni aziendali di voler negare la contrattazione di secondo livello per il personale di nuova assunzione. Il tutto a discapito di un servizio caratterizzato da frequenti disservizi e lamentele dell’utenza».
I sindacati confermano la mobilitazione dei lavoratori e la ferrea volontà», concludono, «di andare avanti con la vertenza». (m.p.)