Tre carte sim nella borsetta con il proiettile
Spuntano quattro biglietti con un elenco di numeri di telefono, ma non risponde nessuno
PESCARA. Insieme al proiettile calibro 9, dalla borsetta rubata e abbandonata in un cassonetto per la raccolta della carta in via Nazionale adriatica nord, spuntano anche tre carte sim e quattro biglietti di carta con un elenco di numeri di telefono scritti a mano: i vigili urbani hanno provato a contattarli ma non risponde nessuno. E la proprietaria della borsetta sembra scomparsa.
Non c'è traccia della proprietaria della borsetta, una studentessa incensurata di 25 anni di Benevento ma domiciliata a Manoppello: l'ultimo messaggio su Facebook risale al 12 aprile scorso.
IL MESSAGGIO. Dal giorno dello scherzo a un amico - un clic sull'immagine di uno scheletro che seduto su una sedia aspetta da un'eternità la fidanzata che si prepara - sono passati 23 giorni senza nemmeno un contatto e anche i 415 amici virtuali della studentessa restano in silenzio. La ragazza è scomparsa?
LA RICERCA. Anche i vigili urbani di Pescara e Manoppello stanno provando a rintracciare la ragazza: si cerca in due palazzi di Manoppello, a casa di qualcuno che l'ha ospitata, ma della studentessa nemmeno l'ombra. All'anagrafe, la studentessa non risulta. Dov'è finita questa ragazza che, in un messaggio su Facebook, cerca chi gli venda libri per l'università ma, poi, non si presenta alle forze dell'ordine per denunciare il furto o lo scippo della borsa e chiedere informazioni su un mazzo di 11 chiavi, comprese quelle di una macchina, e sui documenti spariti?
IL MISTERO. Un mistero che si trascina dietro un altro mistero: ai numeri di telefono appuntati a mano sui quattro pezzi di carta spuntati dal fondo della borsetta non risponde nessuno. I telefoni squillano a vuoto. E, poi, di chi sono le tre sim card trovate nella borsetta, della studentessa o di altri? Per adesso, non si sa chi siano gli intestatari.
Mettendo insieme il ritrovamento della borsa in un cassonetto della spazzatura alla scoperta del proiettile, delle tre carte sim e dell'elenco di numeri di telefono ai quali nessuno risponde, con l'assenza della ragazza, il caso alimenta domande su domande. Inoltre, c'è un altro elemento preso in considerazione dai vigili urbani: si tratta di una denuncia per molestie presentata dalla ragazza. In base a quanto si è appreso, è un esposto datato.
L'ALTRA BORSETTA. Un altro sviluppo dell'indagine, coordinata dal pm Paolo Pompa, riguarda la proprietaria dell'altra borsetta recuperata dai vigili urbani nel cassonetto di via Nazionale adriatica nord: la ragazza di Popoli ha raccontato ai vigili urbani di non conoscere la studentessa di Manoppello e, per la sua borsa, ha detto di essere stata scippata. Per lo scippo, la ragazza di Popoli ha affermato di averlo subìto sabato e ai vigili urbani ha esibito anche una denuncia.
IL PROIETTILE. Intanto, il proiettile scoperto è stato analizzato dagli esperti della squadra mobile di Pescara: si tratta di una pallottola da poligono che però non può essere utilizzata nell'impianto di Manoppello in quanto si tratta di una struttura riservata soltanto al tiro al piattello. Comunque, la studentessa non ha il porto d'armi e così non può essere stata lei a sparare in un poligono. E allora a chi appartiene il proiettile e chi lo ha meso nella borsetta? Sono queste le domande intorno alle quali ruota l'indagine: un'ipotesi è che possa appartenere a un ladro che ha rubato la borsa.
Non c'è traccia della proprietaria della borsetta, una studentessa incensurata di 25 anni di Benevento ma domiciliata a Manoppello: l'ultimo messaggio su Facebook risale al 12 aprile scorso.
IL MESSAGGIO. Dal giorno dello scherzo a un amico - un clic sull'immagine di uno scheletro che seduto su una sedia aspetta da un'eternità la fidanzata che si prepara - sono passati 23 giorni senza nemmeno un contatto e anche i 415 amici virtuali della studentessa restano in silenzio. La ragazza è scomparsa?
LA RICERCA. Anche i vigili urbani di Pescara e Manoppello stanno provando a rintracciare la ragazza: si cerca in due palazzi di Manoppello, a casa di qualcuno che l'ha ospitata, ma della studentessa nemmeno l'ombra. All'anagrafe, la studentessa non risulta. Dov'è finita questa ragazza che, in un messaggio su Facebook, cerca chi gli venda libri per l'università ma, poi, non si presenta alle forze dell'ordine per denunciare il furto o lo scippo della borsa e chiedere informazioni su un mazzo di 11 chiavi, comprese quelle di una macchina, e sui documenti spariti?
IL MISTERO. Un mistero che si trascina dietro un altro mistero: ai numeri di telefono appuntati a mano sui quattro pezzi di carta spuntati dal fondo della borsetta non risponde nessuno. I telefoni squillano a vuoto. E, poi, di chi sono le tre sim card trovate nella borsetta, della studentessa o di altri? Per adesso, non si sa chi siano gli intestatari.
Mettendo insieme il ritrovamento della borsa in un cassonetto della spazzatura alla scoperta del proiettile, delle tre carte sim e dell'elenco di numeri di telefono ai quali nessuno risponde, con l'assenza della ragazza, il caso alimenta domande su domande. Inoltre, c'è un altro elemento preso in considerazione dai vigili urbani: si tratta di una denuncia per molestie presentata dalla ragazza. In base a quanto si è appreso, è un esposto datato.
L'ALTRA BORSETTA. Un altro sviluppo dell'indagine, coordinata dal pm Paolo Pompa, riguarda la proprietaria dell'altra borsetta recuperata dai vigili urbani nel cassonetto di via Nazionale adriatica nord: la ragazza di Popoli ha raccontato ai vigili urbani di non conoscere la studentessa di Manoppello e, per la sua borsa, ha detto di essere stata scippata. Per lo scippo, la ragazza di Popoli ha affermato di averlo subìto sabato e ai vigili urbani ha esibito anche una denuncia.
IL PROIETTILE. Intanto, il proiettile scoperto è stato analizzato dagli esperti della squadra mobile di Pescara: si tratta di una pallottola da poligono che però non può essere utilizzata nell'impianto di Manoppello in quanto si tratta di una struttura riservata soltanto al tiro al piattello. Comunque, la studentessa non ha il porto d'armi e così non può essere stata lei a sparare in un poligono. E allora a chi appartiene il proiettile e chi lo ha meso nella borsetta? Sono queste le domande intorno alle quali ruota l'indagine: un'ipotesi è che possa appartenere a un ladro che ha rubato la borsa.
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