Trecento firme per avere le telecamere
Petizione dei residenti di via Aldo Moro: «Stop agli atti vandalici, chiediamo al Comune un sistema di videosorveglianza»
PESCARA. È arrivata a quota trecento firme la petizione popolare promossa dai residenti di via Aldo Moro e strade limitrofe attraverso la quale viene chiesta l'installazione di un sistema di videosorveglianza con telecamere a circuito chiuso nell'intero rione formato dalle case e dai palazzi della cooperativa Aternum. Con la raccolta firme, inviata al sindaco Marco Alessandrini lo scorso 5 ottobre, i residenti chiedono le telecamere nel rione allo scopo di porre un freno ai frequenti episodi di vandalismo che si verificano soprattutto nelle ore notturne. Chi vive da quelle parti riferisce anche come nell'ultimo periodo siano stati provocati danni alle pensiline e alle auto parcheggiate, oltre al disturbo della quiete pubblica e, di conseguenza, dei residenti.
Residenti che chiedono, oltre all'installazione delle telecamere, anche il loro collegamento con le sale operative di polizia e carabinieri per riportare un maggiore ordine in uno dei rioni cittadini maggiormente vessati dalla microcriminalità. Nella zona, inoltre, sono diversi gli alloggi popolari presenti nei palazzi gestiti dall'Ater che versano in condizioni precarie con problematiche di vario tipo. Nello specifico diversi residenti ai numeri civici 31 e 33 lamentano una situazione di degrado che si protrae ormai da molto tempo senza che nessuno ponga rimedio. Proprio per questa ragione uno dei condomini del civico 33, dopo mesi, ha deciso di far rimettere di tasca sua il vetro rotto di una finestra nella scala tra il secondo e il terzo piano.
Nella scalinata e nei pianerottoli i muri meriterebbero un intervento di tinteggiatura essendo tutti sporchi e anneriti. In diversi gradini il marmo che li ricopre è rotto in più punti. L'ascensore, con il pavimento tutto rovinato, non sempre funziona e il rumore che fa durante l'utilizzo non lascia presagire nulla di buono. A piano terra, oltre al portone principale, è presenta una rampa che consente il passaggio, sia delle persone disabili, che i carrozzini, ma il rivestimento in gomma è tutto deteriorato. Alla fine della rampa c'è una porta anti-panico completamente distrutta e divelta che resta sempre aperta. Tutto intorno, negli androni, sporcizia, feci dei cani, pavimentazione annerita dall'olio dei motori e muri imbrattati e deturpati dai writer.
Al numero civico 31 invece è presente un’evidente infiltrazione di acqua che proviene dal tetto e che penetra anche negli appartamenti dell'ultimo piano. Esternamente in diversi punti della struttura mancano parti di cemento, come nella parte esterna dello rampa di accesso per disabili o sul muro della discesa che porta ai garage, dove una porzione di cemento già manca e il muro presenta crepe non rassicuranti che potrebbero anticipare nuovi crolli. Anche in altri palazzi del rione persistono problematiche simili, come in un pianerottolo a piano terra dove uno specchio rotto, tenuto solo con del nastro adesivo, sporge pericolosamente.
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