Treni soppressi, viaggiatori fatti scendere dal Lecce-Bologna
Caos in degli ultimi treni notturni rimasti: 40 viaggiatori salgono sull'Intercity senza biglietto, ma il controllore non li consente di farlo a bordo e li fa scendere a Pescara. Inutili le proteste dei pendolari: "Dobbiamo andare a lavorare"
PESCARA. "Noi dobbiamo andare a lavorare, non potete farci scendere. Ci mettiamo davanti al treno e non lo facciamo ripartire". Hanno reagito così, con una protesta improvvisata alla stazione di Pescara, i viaggiatori vittime del nuovo orario di Trenitalia, entrato in vigore proprio ieri, che ha soppresso di fatto i treni notturni.
Intorno alle tre di stanotte uno dei pochi intercity notturni rimasti, il Lecce-Bologna, ha dovuto fare una fermata straordinaria a Pescara per far scendere dal treno 40 persone che erano salite sull'unica carrozza rimasta che fa servizio i posti a sedere. I viaggiatori, visto che i posti erano già tutti occupati, non erano riusciti a fare il biglietto e speravano di farlo a bordo pagando la multa.
Per il capotreno, però, in quelle condizioni non era possibile viaggiare per cui il Lecce-Bologna ha fatto una fermata non prevista a Pescara per far scendere le persone senza biglietto, quasi tutti operai pugliesi che durante la settimana lavorano al nord e nel week end tornano dalle famiglie.
I viaggiatori, però, non avevano nessuna intenzione di scendere. "Noi dobbiamo andare a lavorare", "se ci fate scendere ci mettiamo davanti al treno e non lo facciamo ripartire", hanno detto agli uomini della Polfer che cercavano di convincerli.
Alla fine, dopo una lunga contrattazione e anche grazie all'intervento di tre volanti della polizia, i passeggeri si sono convinti e sono scesi dall'Intercity per prendere un altro treno che partiva alle cinque del mattino.