AGRICOLTURA

Troppi danni da cinghiali, agricoltori in piazza anche in Abruzzo

Giovedì 27 giugno manifestazioni a L'Aquila e Pescara: Coldiretti chiede l'immediata applicazione delle norme anti invasione in città e campagne

PESCARA. Dall'Emilia Romagna all'Abruzzo fino alla Sardegna, si estende da Nord a Sud la mobilitazione della Coldiretti con migliaia di agricoltori in piazza per fermare l'invasione dei cinghiali. Tocca Pescara domani la manifestazione per chiedere un cambio di passo sulle politiche relative ai piani di contenimento degli ungulati. Il raduno degli agricoltori, con tanto di trattori, è previsto alle 9.00 in piazza della Repubblica: alle 10.00 il corteo si muoverà  lungo corso Vittorio Emanuele II fino a piazza Unione dove è previsto il comizio e l’intervento dei dirigenti di Coldiretti. Ci saranno agricoltori provenienti da tutte le province ma anche un presidio di trattori guidati dai giovani imprenditori agricoli dell’organizzazione come simbolo delle nuove generazioni che credono nel made in Italy agroalimentare. 

L’obiettivo della mobilitazione è far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Nel piano della Regione dovrà essere previsto il coinvolgimento attivo dei proprietari e conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio e la costituzione di un corpo di Guardie volontarie, a livello provinciale, per colmare il deficit di organico della polizia locale con la possibilità di agire anche nelle aree protette.

“E’ un’invasione che mette a rischio campagna e città – dice Coldiretti Abruzzo – è fondamentale contenere quanto prima un’invasione che in Abruzzo è diventata una vera e propria emergenza con 100mila di esemplari liberi di muoversi senza ostacoli, con un impatto devastante sulla produzione alimentare. La situazione è critica in tutte le province – rileva Coldiretti – con conseguenze insopportabili sia per le aziende che le persone. 
Un allarme che riguarda campagna e città, agricoltori ma anche cittadini che vogliono contenere un pericolo per i campi e per le strade. Tra i motivi della mobilitazione ci sono anche le problematiche collegate alla peronospora, che ha fortemente penalizzato uno dei settori principali dell’agricoltura abruzzese, oggi in stato di crisi. E per finire, un messaggio all’Europa: l’invito a valorizzare maggiormente le produzioni agricole di qualità e il made in Italy agroalimentare che “oggi è in pericolo per la costituzione di una alleanza tra grandi multinazionali che vogliono distruggere il sistema agroalimentare italiano con la compiacenza di Unionfood e Confagricoltura”. 

L'appuntamento è per domani, giovedì 27 giugno, con le manifestazioni programmate a Bologna, L'Aquila, Pescara
e Cagliari, sotto le sedi della Regione per chiedere l'adozione immediata di un Piano straordinario per la gestione e il
contenimento della fauna selvatica, facendo applicare a livello locale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno.
La nuova mobilitazione segue quelle fatte in Umbria, in Lombardia e Calabria, con gli agricoltori della Coldiretti che
hanno sfilato per le vie di Perugia, Milano e Cosenza con trattori e cartelli, per lanciare il proprio grido d'allarme
rispetto a una presenza fuori controllo dei cinghiali che ha assunto i contorni di una vera e propria calamità naturale. In tutte e tre le città, sono intervenuti anche i vertici regionali che hanno voluto incontrare gli agricoltori. 

Sono circa 2,3 milioni i cinghiali presenti oggi sul territorio nazionale, ricorda la Coldiretti, che assediano ormai città e
campagne devastando colture, causando incidenti stradali e compromettendo l'equilibrio ambientale con la perdita di
biodiversità.