«Troppi disservizi sui bus» Scatta l’esposto in procura
I sindacati denunciano gravi problemi all’ex Gtm. Pettinari (M5S) fa un’ispezione: «Non funzionano nemmeno le macchinette a bordo che emettono i ticket»
PESCARA. Le emettitrici dei ticket che s’inceppano e non consentono agli utenti di pagare le corse. Le paline elettroniche luminose delle fermate che non indicano più gli orari. Gli autobus che fanno servizio con le spie luminose accese sul cruscotto. Ecco quali sarebbero le condizioni dei mezzi pubblici dell’ex Gtm, assorbita di recente dalla nuova società unica di trasporto regionale chiamata Tua.
A denunciare questa situazione sono stati i sindacati di Faisa Cisal e Ugl provinciali, che hanno presentato addirittura un esposto in procura. Situazione confermata anche dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari, che nei giorni scorsi ha fatto una visita ispettiva all’interno dell’azienda di trasporto di via Aterno. Un blitz, l’ennesimo del consigliere regionale, da cui sono emerse otto criticità in particolare.
«Difficile acquistare ticket». La prima riscontrata riguarda le emettitrici a bordo dei bus che, a detta dei sindacati Faisa Cisal e Ugl e dell’esponente dei 5 Stelle, sarebbero fuori uso per l’80 per cento. «Questo significa», ha affermato il consigliere, «che i cittadini sono di fatto autorizzati ad evadere il pagamento del biglietto e questo va a causare un danno economico notevole per l’azienda». Le emettitrici si incepperebbero quando si riempiono di soldi, perché non verrebbero svuotate regolarmente da una ditta esterna.
Le paline non funzionanti. Altro problema riscontrato è il sistema Avm delle paline elettroniche luminose delle fermate. Devono segnalare gli orari di arrivo dei bus, invece sarebbero quasi tutte guaste. Il motivo? Secondo il consigliere M5S, le schede sim dati collegate a un satellitare non funzionerebbero più come in passato.
Il gommista non serve più. Il dipendente che prima si occupava del servizio gomme in officina ora ha altre mansioni. L’azienda ha preferito affidare il servizio all’esterno spendendo, rivela Pettinari, 120mila euro l’anno.
Inoltre, sempre nell’officina sono state scoperte delle porte tagliafuoco che non funzionano bene. «Parliamo di porte che devono aprirsi solo in caso di allarme», ha affermato il consigliere, «e che invece sono aperte senza motivo, andando ad influire sulla sicurezza della struttura».
Carro attrezzi fermo. Un’altra criticità segnalata riguarda il carro attrezzi interno per il trasporto dei bus che si fermano. Il mezzo sarebbe bloccato nel deposito, perché l’azienda non avrebbe ancora provveduto al passaggio di proprietà da Gtm a Tua. Per questo, il servizio sarebbe svolto all’esterno con una spesa di 750 euro a chiamata.
Bus donatore di organi. Mancano i pezzi di ricambio per i mezzi pubblici, sostengono i sindacati. Allora l’azienda sarebbe ricorsa allo smembramento di un autobus fermo in deposito, definito «donatore di organi». Tra l’altro, sempre secondo i sindacati, ci sono mezzi in servizio che effettuerebbero le corse con le spie rosse accese.
Esposto in procura. Infine, il problema del deposito mezzi di Penne che è stato oggetto di un esposto presentato dai sindacati alla procura della Repubblica, al Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro e alla Direzione territoriale del lavoro. Nel documento, le Rsu denunciano gravi carenze strutturali, tra cui l’instabilità del solaio, il magazzino invaso di olio e numerosi furti commessi all’interno dei locali.
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