Tutti contro il “super sindaco”: «Impossibile gestire 17 deleghe» 

Oggi c’è il consiglio comunale ma Masci, ancora alle prese con il Covid, non ci sarà. Opposizione all’attacco Sarà la vice Carota ad annunciare la giunta. Pettinari: «La città a rischio paralisi». Protestano Pd e M5S

PESCARA. Tutti contro il “super sindaco” che ha in mano 17 deleghe di primo piano, a partire da Lavori pubblici, Urbanistica, Edilizia privata e Pnrr. Ma, al consiglio comunale in programma oggi dalle ore 9, lui non ci sarà: il sindaco Carlo Masci, colpito dal Covid, non parteciperà alla seduta e non si collegherà nemmeno in video perché il regolamento del consiglio consente la partecipazione da remoto soltanto durante le fasi di emergenza. Masci guarderà il consiglio in diretta, sul telefonino, ma non potrà partecipare: a parlare al suo posto sarà la vice Mariarita Carota. Sarà proprio Carota ad annunciare la composizione della giunta comunale con le deleghe. E proprio sulle deleghe assegnate (o no) agli assessori si aprirà la polemica. «Se il sindaco si è tenuto tutte queste deleghe senza affidarle ai propri assessori, magari è per mancanza di fiducia», dice Domenico Pettinari, capogruppo della lista Pettinari sindaco e presidente del movimento Pettinari per l’Abruzzo.
È lungo l’elenco delle deleghe che Masci ha voluto tenere per sé: l’elenco si apre con Lavori pubblici, Urbanistica, Edilizia privata e Pnrr, in una città che conta oltre 100 milioni di opere in corso, e comprende anche Nuovo Comune di Pescara, Sicurezza, Polizia locale, Contenzioso, Politiche europee, Rapporti con le partecipate, Fondo povertà, Bandiera Blu, Contratto di fiume, Parco centrale, Parco Nord, Transizione digitale ed energetica. «Il sindaco dovrebbe avrebbe anche un ruolo di direzione e coordinamento del Comune», osserva Pettinari, «come farà a gestire tutti quei settori? E poi, con la sua scelta, Masci sembra commissariare i partiti della sua maggioranza: se fossi nei partiti del centrodestra, mi porrei il problema. Comunque, la mia domanda è: i pescaresi possono stare tranquilli che il sindaco ce la farà a occuparsi di tutto? Io sono preoccupato», dice Pettinari che prefigura uno scenario da paralisi in città, «è umanamente impossibile che Masci possa occuparsi di tutto: spero che non siano i cittadini a pagarne le conseguenze».
Anche i consiglieri Pd contestano la concentrazione, considerata anomala, di deleghe in mano al sindaco: «Masci ha deciso di tenere per sé funzioni molto operative come i Lavori pubblici e l’Edilizia privata, svuotando gli assessorati», dicono Piero Giampietro, Giovanni Di Iacovo, Francesco Pagnanelli, Michela Di Stefano e Marco Presutti, «e questo ci preoccupa, anche perché Masci e Sospiri hanno dimostrato di non essere particolarmente portati nella scelta dei dirigenti fiduciari, come dimostrato dal caso Trisi. Masci e Sospiri non vogliono affidare deleghe vere a nessuno, come dimostra lo spacchettamento delle politiche sociali creando un assessorato di serie A e uno di serie B, e del turismo, inspiegabilmente diviso dall’assessorato agli eventi turistici. Scelte dettate dalla voglia di tenere tutti sotto controllo nel silenzio dei nominati».
Proteste anche dal M5S: «Le deleghe attribuite non riflettono alcuna considerazione per le competenze individuali né per le reali necessità della nostra città», afferma Paolo Sola, «che si trova ad affrontare, tra le tante, l’emergenza rifiuti ormai esplosa a Porta Nuova, che dovrà essere gestita, per esempio, da Cristian Orta alla prima esperienza da assessore e senza alcuna competenza specifica. Si è assistito a una distribuzione delle responsabilità dettata soltanto da logiche di spartizione politica o di gratificazione del risultato elettorale dei singoli, con lo stesso sindaco che, tenendo per sé ben 17 deleghe tra le più importanti, ha certificato l’inadeguatezza della sua maggioranza».