«Tutti in piazza contro la crisi»
Cgil: in Abruzzo è emergenza. E le imprese chiedono meno tasse
PESCARA. L’Abruzzo si mobilita contro la crisi. Sabato sono attesi migliaia di lavoratori a Chieti per la manifestazione regionale organizzata dalla Cgil, in contemporanea con altre manifestazioni che si svolgeranno in altre regioni meridionali. Per il sindacato regionale guidato da Gianni Di Cesare «l’ottimismo di maniera è ormai fuori luogo».
Problemi che richiano di far fare passi indietro regione «che aveva dimenticato gli affanni delle regioni meridionali per incamminarsi verso il benessere del settentrione».
«All’origine di questa iniziativa», dice il sindacato, «ci sono non soltanto le discutibili scelte a livello nazionale ma anche i problemi e gli affanni specifici della nostra regione, le difficoltà nelle quali le famiglie abruzzesi sono precipitate, gli stipendi che non bastano più o il lavoro che manca o che non è sicuro».
La preoccupazione della Cgil unisce tutto il mondo produttivo. La Cna regionale ha chiesto ripetutamente l’abbassamento dell’aliquota regionale Irap (tra le più alte in Italia causa deficit sanità) che pesa sulle imprese e sulla concorrenzialità dei prodotti abruzzesi. La Confartigianato, prendendo spunto dai dati Istat del terzo trimestre 2009 sull’economia abruzzese, parla apertamente di «fase recessiva» con un’occupazione in calo (-5,9%, contro l’1,6% della media nazionale) una caduta del Pil Abruzzo (-5,5% contro il -4,9% della media nazionale) e un record per il ricorso alla Cassa integrazione (L’Abruzzo è la terza regione italiana come utilizzatore di questo istituto).
Un appello per l’abbassamento dell’Irap è stato rivolto anche dalla Confindustria Abruzzo e dalle altre associazioni datoriali. Preoccupa infine l’annosa vicenda del recupero degli sgravi contributivi. Le imprese hanno chiesto alla giunta regionale di farsi promotrice presso il governo per interrompere il recupero forzoso messo in atto dall’Inps, recupero che metterebbe in difficoltà migliaia di aziende. (cr.re.)
Problemi che richiano di far fare passi indietro regione «che aveva dimenticato gli affanni delle regioni meridionali per incamminarsi verso il benessere del settentrione».
«All’origine di questa iniziativa», dice il sindacato, «ci sono non soltanto le discutibili scelte a livello nazionale ma anche i problemi e gli affanni specifici della nostra regione, le difficoltà nelle quali le famiglie abruzzesi sono precipitate, gli stipendi che non bastano più o il lavoro che manca o che non è sicuro».
La preoccupazione della Cgil unisce tutto il mondo produttivo. La Cna regionale ha chiesto ripetutamente l’abbassamento dell’aliquota regionale Irap (tra le più alte in Italia causa deficit sanità) che pesa sulle imprese e sulla concorrenzialità dei prodotti abruzzesi. La Confartigianato, prendendo spunto dai dati Istat del terzo trimestre 2009 sull’economia abruzzese, parla apertamente di «fase recessiva» con un’occupazione in calo (-5,9%, contro l’1,6% della media nazionale) una caduta del Pil Abruzzo (-5,5% contro il -4,9% della media nazionale) e un record per il ricorso alla Cassa integrazione (L’Abruzzo è la terza regione italiana come utilizzatore di questo istituto).
Un appello per l’abbassamento dell’Irap è stato rivolto anche dalla Confindustria Abruzzo e dalle altre associazioni datoriali. Preoccupa infine l’annosa vicenda del recupero degli sgravi contributivi. Le imprese hanno chiesto alla giunta regionale di farsi promotrice presso il governo per interrompere il recupero forzoso messo in atto dall’Inps, recupero che metterebbe in difficoltà migliaia di aziende. (cr.re.)